Aggredito in pieno centro dal nuovo compagno della madre, davanti agli occhi della stessa. La vittima, un ragazzo di 16 anni, è dovuto ricorrere alle cure sanitarie del poliambulatorio di Ponza in seguito alle ferite riportate. L'episodio si è verificato tra domenica e lunedì (mentre la denuncia -querela è stata sporta preso la stazione dei carabinieri nella giornata di lunedì). Secondo quanto raccontato dal ragazzo minore accompagnato dal padre F.N. 42 anni di Ponza al luogotenente che ha raccolto la denuncia, l'aggressione si sarebbe verificata all'esterno di un ristorante sito in piazza Carlo Pisacane.

Il padre ha raccontato di avere ricevuto una telefonata dal figlio che lo informava di essere stato aggredito da G.C. e gli ha chiesto di essere raggiunto davanti alla loro pescheria. Quando padre e figlio si sono incontrati il ragazzo ha raccontato al padre quanto era accaduto. A qul punto il padre ha chiamato il 112 e chiesto l'intervento dei sanitari dell'ambulanza del 118 in quanto il giovane aveva riportato delle ferite. Una volta nel poliambulatorio il giovane è stato visitato e gli sono state riscontrate ferite ed escoriazioni di vario tipo (al torace, alle mani, al viso) giudicate guaribili in 5 giorni.

Il minore ha raccontato ai militari quanto era accaduto. Intorno alla mezzanotte di domenica il ragazzo stava passeggiando su via Pisacane quando dinanzi al ristorante «ho visto mia madre seduta al con tavolo di il compagno G.C.. Ero dispiaciuto di vedere mi madre con una persona diversa da mio padre, anche se sono consapevole della separazione legale tra i miei genitori».

Il ragazzo, ha continuato nel racconto, si è fermato a guardarli senza dire nulla, quando improvvisamente l'uomo ha detto: «Che c... hai guardare vedi girare alla larga». A quell'espressione il ragazzo ha reagito lanciando un tavolo, senza però colpire nessuno. «Mi stavo allontanando allorquando G.C. ha iniziato a dirmi "Vieni qua, sto bastardo di M..." ho cercato di avvicinarmi a lui per chiarire la vicenda, ma mia madre e la cugina, nonostante si fossero frapposte tra noi due, G.C. è riuscito a spingermi contro il muro del ristorante. Poi mi sono allontanato e mentre parlavo con la cameriera del ristorante ha continuato ad instigarmi dicendomi di avvicinarmi a lui». Poi ha chiamato il padre che è corso in aiuto, chiamato i carabinieri e e il 118.