In pieno lockdown, quando era possibile uscire di casa soltanto per comprovate esigenze lavorative, di necessità e di lavoro, ha dichiarato alle forze dell'ordine che lo avevano fermato e controllato ad un posto di blocco, una delle tre esigenze. Ma dai controlli effettuati è emerso che l'uomo, S.P. 36 anni di Frosinone, ha dichiarato il falso. E ora dovrà comparire davanti al giudice il prossimo 9 dicembre. Il frusinate, già noto per diversi reati e imputato nel processo degli Intoccabili, è difeso dall'avvocato Antonio Ceccani.

I fatti
I fatti contestati risalgono al mese di aprile del 2020, quando tutta Italia era in zona rossa. E gli spostamenti erano consentiti soltanto per comprovate esigenze come da decreto del governo.
Il frusinate, stando alle accuse, al momento del controllo sull'autocertificazione per l'emergenza Covid-19 ha motivato il suo spostamento per esigenze di salute del figlio.

Una serie di falsità dichiarate agli operatori delle forze dell'ordine che hanno subito destato sospetto. Infatti dai controlli effettuati dagli investigatori, per accertare la veridicità delle dichiarazioni rilasciate dal trentaseienne, è emerso che non esisteva alcuna esigenza di salute del figlio dell'uomo. Quanto dichiarato non corrispondeva al vero. E pertanto nei suoi confronti è scattata la denuncia.
Il frusinate dovrà ora comparire, come detto, davanti al giudice monocratico nel tribunale di Frosinone. L'udienza è stata fissata fra quattro mesi, il prossimo 9 dicembre.