Gli agricoltori sono esasperati. L'emergenza cinghiali sembra non avere fine e così gli allevatori, dopo essere stati messi in ginocchio dal Covid, adesso devono fare i conti con i campi distrutti. Come fare per limitare i danni? Gli agricoltori se lo chiedono da tempo, ma non si raggiunge alcuna soluzione concreta. Ieri mattina hanno quindi voluto incontrare il sindaco Enzo Salera.

«Finora è stato l'unico che ha cercato di trovare una soluzione al problema, i vari enti se ne sono fregati con svariate prese in giro» spiega uno dei coltivatori che ieri mattina ha preso parte all'incontro. Il primo cittadino di Cassino, pur continuando a cercare una soluzione per i canali ufficiali, ovvero con la Regione e con l'Atc, non ha impedito agli agricoltori di mettere in campo una loro iniziativa autonoma. Per sensibilizzare ancor di più il territorio al problema, hanno deciso di scendere in piazza con i trattori.

Già ieri è stata fatta formale richiesta per il sit-in che si dovrebbe tenere in piazza De Gasperi, proprio davanti al Comune. Il condizionale è d'obbligo perché non c'è ancora il via libero definitivo, ma non dovrebbero esserci ostacoli. Gli agricoltori sono decisi ad andare avanti. «Saremo presenti con i trattori, ovviamente a gruppi per non creare assembramenti, rispettando le normative anti-Covid, speriamo solo di essere ascoltati e di giungere a soluzioni concrete perché è da mesi che denunciamo il problema ma l'emergenza va aumentando anziché rientrare». Il primo cittadino ha assicurato il suo sostegno agli agricoltori ma sullo sfondo va in scena il duello politico a distanza.

A ingaggiarlo è il consigliere regionale del Lazio della Lega, Pasquale Ciacciarelli, che, nelle stesse ore in cui il sindaco incontra gli agricoltori, metteva nel mirino il Pd e soprattutto la giunta regionale. «La situazione è ormai al limite. I poveri agricoltori sono pronti a scendere in piazza anche con i trattori per protestare contro l'inerzia della Regione di fronte al problema cinghiali. Io sono al loro fianco. Sono ormai diversi mesi - ha sottolineato Ciacciarelli - che, sia il sottoscritto che le associazioni degli agricoltori, insieme a quelle venatorie, denunciano il perdurare di questa emergenza, che sta provocando danni incalcolabili alle tante imprese agricole del territorio.

Il problema riguarda dunque tutto il territorio regionale, mentre la Regione assiste, con censurabile immobilismo, alla distruzione di centinaia di ettari di coltivazioni, causata dalla presenza, in evidente ingestibile sovrannumero, dei cinghiali. Sulle produzioni agricole locali la presenza degli ungulati impatta ormai per milioni di euro. Un danno enorme che le imprese non possono più sopportare. Per contenere questi ungulati, che non sono più solo un problema di chi deve difendere i raccolti, ma sono diventati ormai anche un problema di ordine pubblico, quando le altre misure non funzionano, bisogna autorizzare il selecontrollo, fin dove è possibile. Il Covid ha già letteralmente massacrato le imprese del Lazio. Non è possibile né tollerabile consentire ai cinghiali di distruggere ulteriormente quelle agricole. Pertanto ho scritto nuovamente a Zingaretti e all'assessore al ramo Onorati per sollecitare un intervento immediato».