La variante Delta spinge la curva dei contagi. Anche in provincia di Frosinone, dove ieri si sono registrati 50 nuovi casi. Un numero del genere non si raggiungeva dal quattordici maggio: 51. Poi 45 il sedici e 47 il diciannove. Quindi cominciò la discesa e a giugno per esempio, la cifra più alta è stata 18.
Adesso la situazione è cambiata: siamo nella quarta ondata, come ha certificato anche il report della Fondazione Gimbe. Con la variante Delta che sta facendo rialzare tutti i parametri. Ci sono focolai familiari a Frosinone e Ceccano. La maggior parte dei casi riferibili a feste e a rientri dalle vacanze. Va pure detto però che la campagna di vaccinazione sta dando risultati importanti e che in provincia di Frosinone, per esempio, l'impatto sulla rete ospedaliera non c'è.
Così come non si registra un aumento dei decessi.
La situazione
In Ciociaria ieri 50 contagi: 6 a Ceccano, 6 a Ferentino, 6 a Frosinone, 5a Roccasecca, 3 ad Alatri, 3 a Boville Ernica, 3 a Cassino, 2 ad Acuto, 2 a Veroli.
Poi 1 in ciascuno dei seguenti Comuni: Amaseno, Aquino, Ausonia, Cervaro, Fumone, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Morolo, Paliano, Piglio, Pignataro Interamna, Pontecorvo, Sgurgola, Torrice.
Sono stati effettuati 645 tamponi, il che vuol dire che il tasso di positività è del 7,75%. In aumento netto, se pensiamo che l'altro ieri era del 4,72%. Ci sono stati anche 6 negativizzati, persone che cioè hanno superato la malattia.
Nessuna vittima: negli ultimi trentasei giorni in provincia di Frosinone c'è stato un solo decesso per Covid. Così come restano libere le terapie intensive. Da settimane.
Nei reparti ordinari sono ricoverati 10 pazienti Covid.
Erano 9 giovedì. Significa che dei 50 casi di ieri uno soltanto ha avuto bisogno del ricovero in ospedale.
Gli altri 49 sono stati trattati con la misura dell'isolamento domiciliare.
Il trend
Siamo nella settantaquattresima settimana dall'inizio della pandemia in provincia di Frosinone. Dal primo caso del due marzo 2020 sono trascorsi 516 giorni.
Questo l'andamento: 8 casi il ventisei luglio, 21 il ventisette, 35 il ventotto, 36 il ventinove, 50 il trenta.
Per un totale di 150 contagi: una media giornaliera di 30. La settimana numero settantatré era andata in questo modo: 5 contagi il diciannove luglio, 8 il venti, 24 il ventuno, 17 il ventidue, 20 il ventitré, 25 il ventiquattro, 26 il venticinque. Per un totale di 125 e una media quotidiana di 17,8. La risalita della curva è nei numeri. Le medie giornaliere delle ultime settimane: 125,85 nella cinquantasettesima, 96,42 nella cinquantottesima, 74,85 nella cinquantanovesima, 74,28 nella sessantesima, 58,71 nella sessantunesima, 56,42 nella sessantaduesima, 41,14 nella sessantatreesima, 26 nella sessantaquattresima.
E 16,28 nella sessantacinquesima, 8 nella sessantaseiesima, 9,71 nella sessantasettesima, 6,28 nella sessantottesima, 3,7 la sessantanovesima, 2,85 la settantentesima, 2,5 nella settantunesima, 7,28 nella settantaduesima, 17,8 nella settantatreesima, 50 finora nella settantaquattresima.
Uno scatto forte della curva dei contagi. Poi ci sono le medie mensili dei contagi, altrettanto significative: 13,8 casi al giorno a marzo 2020, 7,63 ad aprile, 0,83 a maggio, 0,46 a giugno, 0,35 a luglio, 5,16 ad agosto, 7,43 a settembre, 113,8 a ottobre, quando i nuovi casi sono stati 3.528. Poi il boom a novembre, con 6.588 contagiati. Per una media di 219,66 ogni ventiquattro ore. A dicembre 3.468 contagi, per una media giornaliera di 111,87. A gennaio i contagi in totale sono stati 3.144, per una media di 101,42. A febbraio 3.526 nuovi casi, per una media giornaliera di 125,92.
A marzo 2021 i contagi sono stati 6.063, per una media quotidiana di 195,58. Ad aprile 2.612 casi. Per una media di 87,06. Per quanto riguarda il mese di maggio, 1.056 nuovi casi. Per una media di 34,06 ogni ventiquattro ore. A giugno 189 casi. Per una media di 6,3 ogni ventiquattro ore. A luglio 358 casi in trenta giorni. Per una media di 11,93ogni ventiquattro ore.
A luglio dello scorso anno la media giornaliera di contagi era di 0,35. Senza un numero così alto di vaccinati.
Quindi c'è la curva dei decessi. Questo l'andamento completo: 25 morti per Covid a marzo 2020, 23 ad aprile, 2 a maggio, 8 a giugno, poi 0 sia a luglio che ad agosto, 1 a settembre, 9 ad ottobre. Quindi l'impennata: 100 a novembre, 98 a dicembre, 73 a gennaio 2021, 73 a febbraio, 100 a marzo, 103 ad aprile. Poi la discesa: 34 a maggio e 5 a giugno. Nel mese di luglio finora 1 decesso. In Ciociaria stanno aumentando i contagi, ma non i decessi.
Il tracciamento
L'Azienda Sanitaria Locale sta puntando molto sul tracciamento dei nuovi positivi. Spiega la direttrice generale della Asl Pierpaola D'Alessandro: «I nuovi contagi sono diffusi». Ha scritto su Linkedin la manager dell'Azienda Sanitaria Locale: «Usa, Israele e Inghilterra a confronto. Leggiamoci lo studio. Delta è molto contagiosa ma praticamente asintomatica.
Guardando e mettendo a confronto i vaccinati e i non vaccinati. Prendere il Covid è 8 volte meno probabile.
Finire in ospedale: 25 volte meno probabile. Morire: 25 volte meno probabile». In tutti e tre i casi per i vaccinati.
Continua D'Alessandro: «Devo dire che i primi numeri da noi ci confortano dello stesso andamento. Il virus corre a contagiare rapidamente ma i vaccinati tengono botta molto di più, su tutti i fronti. È normale dunque che i vaccinati lo prendano, certo in maniera lieve.
Crescerà il numero perché man mano la popolazione sarà tutta di vaccinati. Avremo dunque una maggiore circolazione del virus, quindi con i casi in crescita, ma pochi ricoveri e decessi. Rimarrà endemico ma controllato. E noi lavoreremo percorrere più del virus».
Aveva detto la D'Alessandro sull'aumento dei contagi in Ciociaria: «La positività si riscontra all'interno di festicciole, eventi privati e luoghi di ritrovo.
Evitiamo gli assembramenti». Ed è in quella direzione che sta andando il tracciamento. D'altronde i nuovi casi riguardano soprattutto i giovani.
L'incidenza
È un altro parametro che sta aumentando con rapidità. Negli ultimi sette giorni in provincia di Frosinone ci sono stati 201 contagi. Il che comporta un'incidenza di 42,13 nuovi casi settimanali ogni 100.000 abitanti. Era di 35,84 l'altro ieri. Il 17 luglio di 7,33. Dal 27 febbraio al 5 marzo i casi erano stati 1.493, con un'incidenza di 312,997 ogni 100.000 abitanti, dal 6 al 12 marzo erano saliti a 1.738 e 364,360. Dal 13 al 19 marzo sono stati 1.500, con un'incidenza di 314,465. Nella settimana del picco (2-8 novembre) l'incidenza era stata di 428,511.
Nella settimana compresa tra il 19 e il 25 marzo sono stati rilevati dalla Asl di Frosinone 1.139 nuovi contagi.
Un'incidenza settimanale di 238,78 casi ogni 100.000 abitanti.
La profilassi
In provincia di Frosinone sono state somministrate 465.183 dosi di vaccino. Mentre gli immunizzati con due dosi sono 217.014. Poi c'è il numero delle dosi somministrate con l'iniziativa "Vaccini in tour", con il camper della Asl. Sono 370. Nel Lazio le dosi di vaccino somministrate sono 6,8 milioni. Circa il 66% della popolazione adulta ne ha ricevute due.
Dice l'assessore Alessio D'Amato: «Il Lazio è la prima regione in Italia ad essere in linea con le indicazioni del presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, relativamente alla soglia del 70% di adulti con iter vaccinale completato entro fine luglio».
Il bollettino
In Italia aumentano i casi positivi al Coronavirus e i ricoveri ordinari, lieve calo per il tasso di positività.
Ieri sono stati 6.619 i positivi ai test Covid. Giovedì 6.171. Sono state, invece, 18 le vittime. L'altro ieri 19.
Aumentano i ricoverati: con sintomi 1.812 casi (+ 82)e 201 in terapia intensiva (+7), con 20 ingressi nelle ultime ventiquattro ore. In leggero calo, invece, il tasso di positività: è al 2,67%. Nel Lazio i nuovi casi sono stati 845 (+65), i decessi 4 (riferiti a recuperi di notifiche, come sottolinea la Regione). I ricoverati per Covid sono 290 (+17). Nelle terapie intensive ci sono 44 malati di Coronavirus (+5). I guariti sono stati 211. Il rapporto tra positivi e tamponi molecolari è al 7,9%, ma se si considerano pure gli antigenici scende al 2,8%.
Rileva Alessio D'Amato: «Restano stabili i tassi di occupazione in area medica e terapia intensiva, lontani da soglie di rischio. Non assistiamo a criticità sulla rete ospedaliera. Resta assolutamente prioritario vaccinarsi e completare il percorso di vaccinazione».
Il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ha fatto il punto della situazione.
L'età media degli infetti è di 27 anni e la maggioranza dei casi che si sviluppano sono autoctoni, cioè si generano nella stessa regione. L'età media per i ricoveri in ospedale è di 49 anni, di 63 anni per chi entra in terapia intensiva. In Italia, al 20 luglio scorso, la prevalenza della variante Delta è del 94,8%.
Ha detto Silvio Brusaferro: «L'occupazione dei posti letto ospedalieri segna una crescita ma contenuta mentre l'incidenza in molte aree è sopra i 50 casi per 100mila abitanti, critica per il tracciamento. Inoltre l'Rt proiettato per la prossima settimana mostra una stabilizzazione».