Sentiti due imputati nell'udienza preliminare sulle ultime elezioni a Torrice. Ieri mattina, davanti al gup Antonello Bracaglia Morante, si è aperto il procedimento con l'audizione dell'ex vice sindaco Fabrizio De Santis e del responsabile dell'ufficio elettorale Luca Uremi. Entrambi hanno negato la responsabilità sulle certificazioni Avd. Il politico, su domanda della parte civile, ha precisato che la documentazione arrivava già completa dall'ufficio e che si limitava a firmarla in quanto si fidava dell'ufficio.

Anche per questo il gup ha ritenuto opportuno sentire una componente dell'ufficio elettorale all'udienza del 17 settembre. Si tratta di una delle persone indagate nel procedimento connesso per il quale è pendente un'opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla procura. Contestata la violazione delle norme sul voto assistito a carico di Fabrizio De Santis e Luca Uremi che avrebbero apposto sulle tessere elettorali il timbro Avd che dà diritto ai disabili di votare con l'assistenza di un'altra persona, nonostante sostiene l'accusa non potessero godere del beneficio.

Il responsabile dell'ufficio elettorale è accusato anche dell'apertura del plico con le schede elettorali della sezione 1 violando i sigilli, al termine delle operazioni di scrutinio, senza riportarlo nel verbale. Corradino Savo, candidato al consiglio comunale, avrebbe offerto e consegnato a Valerio Petrongelli e Giuseppe Pinagrande (anche questi sotto accusa), in qualità di intermediari in grado di reperire voti in suo favore, duecentocinquanta euro, promettendo buoni di benzina.

Su Augusto Ianni infine pende l'accusa di favoreggiamento in quanto, pur non avendo concorso nei reati, avrebbe aiutato De Santis a eludere le investigazioni contattando, insieme a lui, il figlio di un elettore per portarlo da un medico legale per sottoporlo a visita e integrare la documentazione. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Domenico Marzi, Vincenzo Savo, Marco Stirpe e Carlo Mariniello. Il caso è nato a seguito della segnalazione dell'ex candidato a sindaco Alfonso Santangeli e dei consiglieri della sua lista, sconfitti nelle elezioni poi annullate dal Consiglio di Stato, costituitisi parte civile attraverso l'avvocato Nicola Ottaviani.