Morte di Michele Liburdi, completata la discussione, la sentenza slitta a settembre. Il giudice Antonello Bracaglia Morante ha stabilito il 17 settembre per repliche e lettura del dispositivo. La durata delle discussioni dei tre avvocati e la vastità delle argomentazioni, hanno portato il gup a rinviare la sentenza. Sotto accusa per omicidio preterintenzionale, Matteo Verdicchio di Frosinone giudicato con il rito abbreviato a seguito della richiesta del suo difensore, l'avvocato Giampiero Vellucci.

Per il giovane il pubblico ministero Barbara Trotta, richiamandosi alla perizia dalla quale è emerso che la morte è stata causata da uno shock emorragico e per la rottura della milza per i colpi ricevuti dall'esterno, ha chiesto 8 anni e sei mesi. Arringhe ieri prima degli avvocati della parte civile, Nicola Ottaviani e Marco Maietta, per i genitori e i fratelli di Liburdi e poi del difensore dell'im putato Verdicchio (presente in aula), l'avvocato Vellucci. La parte civile ha insistito sul rischio di provocare la morte che si è assunto chi ha colpito Liburdi e che non aveva subito in passato ricoveri importanti.

Il difensore Vellucci ha ribadito che la vittima non è morta per i colpi ricevuti, sostenendo che non hanno interessato la zona ove era la milza, la quale, è stata definita dai periti di eccezionale grandezza, così da poter subire un danno irreparabile per un urto non necessariamente imputabile alla colluttazione intervenuta con il Verdicchio. Vellucci in particolare ha valorizzato il dato temporale, sostenendo che la colluttazione sarebbe avvenuta intorno alle 10 e il decesso almeno due ore dopo, periodo durante il quale il Liburdi era stato visto parlare da altri avventori del bar.

I fatti il 22 luglio 2018 vicino a un bar sulla Monti Lepini a Patrica. Il frusinate è accusato di aver percosso Michele Liburdi, deceduto dopo aver avvertito dolori addominali.