L'improvviso ritorno della piscina comunale nell'elenco delle opere incompiute fa trasalire l'ex sindaco Domenico Merfi. Il quale non ci sta a veder ricomparire, dopo tre anni di assenza, il complesso di Colle Pece nella lista degli sperperi di denaro pubblico, aggiornata al 2020, che la Regione Lazio ha pubblicato sul suo sito internet.

Un'opera per la quale fu previsto un investimento totale di quasi due milioni e mezzo di euro con un progetto approvato dalla Regione e finanziato negli anni Ottanta.
Da tempo Merfi si batte per rivendicare la sua verità sul caso: ovvero che la piscina non è affatto un'incompiuta. E torna alla carica: «Sono costretto a intervenire per rappresentare il fatto che la Regione, evidentemente fuorviata da notizie inesatte, ha pubblicato notizie non rispondenti al vero. Infatti l'opera non può essere considerata incompiuta in quanto è stata collaudata nel 2005, con la consegna delle chiavi dell'intero impianto al Comune, e sin da allora poteva essere messa in funzione».

Merfi insiste: la piscina comunale è andata in rovina per l'incuria successiva alla sua realizzazione. «È stata omessa la custodia dell'opera - afferma - per cui si è verificato il gravissimo degrado dell'impianto. Solo nel marzo-aprile 2017, a degrado ormai avvenuto, si è provveduto alla recinzione della zona. I lavori previsti dal progetto e dalla convenzione furono tutti realizzati e collaudati, salvo un piccolo completamento dell'esterno per un valore di 55.000 euro, di cui 37.000 a carico del Comune. Perché è stata mandata in rovina un'importante opera omettendone la custodia?».