Morte di Michele Liburdi. Oggi è il giorno della sentenza. Sotto accusa per omicidio preterintenzionale, il ventiquattrenne Matteo Verdicchio di Frosinone che sarà giudicato con il rito abbreviato a seguito della richiesta fatta e ottenuta dal suo difensore, l'avvocato Giampiero Vellucci. Per il giovane il pubblico ministero Barbara Trotta, richiamandosi alla perizia dalla quale è emerso che la morte è stata causata da uno shock emorragico e per la rottura della milza per i colpi ricevuti dall'esterno, ha chiesto 8 anni e sei mesi. Gli eredi di Liburdi, si sono costituiti parte civile con gli avvocati Nicola Ottaviani e Marco Maietta.

La ricostruzione
I fatti avvennero il 22 luglio 2018 vicino a un bar sulla Monti Lepini in territorio di Patrica. Il giovane frusinate è accusato di aver percosso Michele Liburdi, deceduto dopo aver avvertito dolori addominali. Colpito, stando alle accuse, al termine di una discussione dapprima con un pugno sul viso, facendolo cadere contro un'auto parcheggiata dietro di Ceccano l Giuliano di Roma l Villa Santo Stefano lui e continuando a colpirlo con pugni.

L'uomo è morto lo stesso giorno, due ore dopo. Liburdi aveva accusato forti dolori addominali tanto che i familiari, vedendolo sofferente, hanno cercato di accompagnarlo in ospedale. Erano in auto quando la situazione è peggiorata. Raggiunti dagli operatori del 118, il giulianese è stato accompagnato in ambulanza allo "Spaziani", ma il suo cuore durante il tragitto ha cessato di battere.

Oggi, dunque, è attesa la sentenza. Parleranno gli avvocati Marco Maietta e Nicola Ottaviani per i familiari di Liburdi, ovvero il padre, la madre e i fratelli, che si sono costituiti parte civile nel processo. Concluderà poi il difensore dell'imputato Verdicchio, l'avvocato Giampiero Vellucci. La sentenza è attesa nel pomeriggio.