A inizio luglio nei suoi confronti era stata revocata la misura della custodia cautelare in carcere e disposta l'applicazione in via provvisoria della misura di sicurezza della libertà vigilata con obbligo di cure, mediante inserimento in un opportuno piano terapeutico da parte del centro di salute mentale dell'Asl.

Ma ieri pomeriggio è finita di nuovo nei guai e tradotta nella camera di sicurezza di Anagni. Quello di ieri è il quattordicesimo arresto per la trentenne V.F.
di Ferentino. L'accusa è nuovamente di resistenza a pubblico ufficiale. Ha raggiunto la caserma dei carabinieri di Ferentino e, come altre volte, ha distrutto suppellettili e si è scagliata contro i militari.

La donna è stata arrestata più volte dal 2014 ad oggi.
Stando alle accuse, in evidente stato di alterazione psicofisica si era presentata più volte nella stazione carabinieri di Ferentino e si era scagliata contro i militari, colpendo con calci e pugni il comandante e alcuni militari presenti.

Aveva, inoltre, danneggiato suppellettili e attrezzature in dotazione al reparto, lanciandoli anche contro gli uomini dell'Arma, opponendo resistenza. Per lei erano scattate le manette e il giudice aveva deciso di trasferirla in una struttura residenziale sanitaria a Sant'Elia Fiumerapido.
Ma poco dopo, la ferentinate, è evasa raggiungendo, nuovamente, la caserma al fine di aggredire le forze dell'ordine come già avvenuto in passato. Tra le accuse anche la simulazione di reato. Aveva riferito di essere stata violentata da ignoti a Tecchiena, ad Alatri. Aveva lanciato l'allarme e sul posto era intervenuta una pattuglia di carabinieri.

Poi è finita nuovamente nei guai a inizio anno per aver malmenato un agente penitenziario di Rebibbia.
Poche settimane ed è stata rimessa in libertà per essere curata. Ieri un nuovo arresto. È difesa dall'avvocato Mario Cellitti.