Mancano gli infermieri per la raccolta di sangue, a rischio le prossime donazioni in provincia di Frosinone. Molti appuntamenti rischiano di essere annullati già dalle prossime settimane. A lanciare l'allarme e contemporaneamente un appello alla Asl, è il presidente dell'Avis provinciale di Frosinone, Fausto Di Tommaso. Le criticità sono venute fuori anche dalla riunione che si è svolta lunedì sera.

«Abbiamo richiesto un incontro con la direzione sanitaria dell'Asl di Frosinone – sottolinea il presidente Di Tommaso - Sappiamo che si sta fronteggiando l'emergenza pandemia e quella legata ai vaccini, ma purtroppo la situazione in materia di donazione sangue, rischia di trasformarsi in una bomba ad orologeria. Mancano gli infermieri, manca la formazione di personale, ma soprattutto in queste settimane potrebbero saltare le donazioni di sangue, e questo creerebbe un forte disagio anche per il Centro Trasfusionale di Frosinone, che potrebbe avere carenza di sangue per il periodo più difficile, quello estivo. Purtroppo non c'è più disponibilità di infermieri. Abbiamo cercato in ogni modo una soluzione interna, ma non c'è stato nulla da fare». Dunque l'appello all'azienda sanitaria locale e la richiesta di un incontro.

«A questo punto faccio appello all'Asl, affinché trovi modo di porre rimedio a questa vera e propria emergenza. Mi preme con questa dichiarazione avvisare tutti i presidenti e volontari Avis. Abbiamo fatto il possibile, ma la coperta è stata talmente corta, che siamo arrivati a metà luglio e non abbiamo più personale per le donazione di sangue. E chiediamo con forza di poter risolvere la questione a chi di dovere perché sappiamo benissimo quanto ci sia bisogno di sangue nel nostro territorio».

Una situazione critica in un periodo, quello estivo, durante il quale, tra l'altro, si registra spesso carenza di sangue, perché sono meno le donazioni. Anche se, soprattutto in questi mesi, la macchina della solidarietà è cresciuta ancor di più. Si riscontra, tuttavia, dall'allarme lanciato dal presidente Di Tommaso, un numero minore di infermieri, in quanto l'utilizzo del personale per i tamponi e per i vaccini, ha ridotto le possibilità di impiego, anche sfruttando un contratto di lavoro che prevede ore di lavoro straordinario da parte degli infermieri proprio per la raccolta sangue. Forte, quindi, l'appello alla direzione della Asl da parte dell'Avis.