Via dei Sanniti, la via più lunga della contrada di Ponte Melfa, ad Atina inferiore, deve risultare antipatica a qualcuno. Fino a qualche settimana fa non aveva il cartello stradale che ne indicasse l'esistenza (il nome era scritto solo su uno stradario cittadino), cosa peraltro comune alla quasi totalità delle strade e delle piazze delle contrade. Poi, con il metodo "fai da te", qualcuno aveva collocato una targa con il nome della via, ma in un punto qualsiasi lungo il suo tracciato: al nobile intento faceva ombra la collocazione del tutto stravagante della targa.

Passano altri giorni e una targa con il nome della via viene fissata sulla parete di una casa disabitata che prospetta sulla strada, però qualche metro oltre la carreggiata (e accorgesene è un esercizio di bravura), ma ancora si era lontani dall'esatto punto in cui inizia la via e che sta poche decine di metri a monte, sulla rotatoria di San Marciano. Infatti, ecco che pochi giorni fa, in corrispondenza della rotatoria tra le regionali 509 e 627, finalmente si installano cartelli con l'indicazione della via e la sua direzione: un lungo oblio sembrava essere terminato.

Invece una mano vandalica ha imbrattato di vernice nera il nome della via rendendolo illeggibile e facendo tornare tutto al punto di prima. Solo che, stavolta, c'è un elemento in più ed è inquietante: di tutti i cartelli posizionati in quella rotatoria (non tutti danno indicazioni stradali), solo quelli che indicano via dei Sanniti sono stati imbrattati. E' un atto vandalico isolato o vi è nascosto un messaggio? Qualcuno pensa a una bravata, ma prendersela con un segnale stradale sembra più un risentimento personale. E non c'entrano i sanniti.