Tre ipotesi di calunnia ma anche molestie. Sono le accuse mosse nei confronti di Fabrizio Pignalberi, tanto da farlo finire agli arresti domiciliari. I reati contestati sarebbero stati commessi nell'aprile 2020 e nel maggio 2021. E fanno riferimento alle denunce presentate proprio dal presidente di "Più Italia" nei confronti di una serie di persone che lo avevano chiamato in causa nel corso del programma Le Iene.
A firmare l'ordinanza di custodia cautelare: il Gip Ida Logoluso, su richiesta del Pubblico ministero Barbara Trotta. Ieri mattina, nel corso di un interrogatorio di garanzia durato circa due ore, l'esponente politico ha respinto ogni addebito.
Il pm gli ha, però, contestato che, attraverso una denuncia-querela presentata ai carabinieri il 28 maggio del 2020, ha falsamente riferito di essere stato spintonato, insultato e raggiunto da una serie di sputi in faccia da parte di nove persone che si trovavano all'interno del Palazzo di Giustizia di Frosinone.
Evidenziando pure che le stesse gli avevano rivolto frasi del tipo "sei un pezzo di m..., devi dimetterti dal presidente del partito, ci devi dare i soldi e devi ritirare tutte le querele". "Fatti non rispondenti alla realtà, come accertato – si legge nell'ordinanza del Gip acquisendo le immagini delle telecamere della videosorveglianza interna al Tribunale". Pignalberi, quindi, stando alla pubblica accusa, avrebbe incolpato tutti i presenti, sapendoli innocenti.
La dottoressa Trotta, inoltre, ha sostenuto che il presidente di Più Italia si sarebbe macchiato di un secondo reato l'11 maggio del 2021. Ovvero di aver falsamente denunciato che quel giorno, mentre si trovava a bordo della sua macchina, e stava percorrendo viale Mazzini, venne seguito da una donna alla guida di una Mercedes, all'interno della quale c'erano altre tre persone.
Che una di loro lo aveva avvicinato e ripreso con un cellulare. E subito dopo ingiuriato con la frase "pezzo di m...", ma anche minacciato. A smentire anche tale episodio, sempre secondo il pm, le videoregistrazioni delle telecamere di sorveglianza della caserma dei carabinieri. Fabrizio Pignalberi, inoltre, è accusato di aver usato frasi volgari nei confronti di due donne, del tipo "abbassa quel finestrino t..." e di aver dichiarato, sempre falsamente, il ricevimento su WhatsApp di messaggi contenenti minacce: una scena di tale vicenda, filmata proprio da una delle donne, è stata trasmessa da Le Iene.
Ma il presidente di Più Italia, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, ha respinto ogni accusa. E il suo legale, Mariano Giuliano, ha fatto sapere che, oltre ad aver consegnato il cellulare per permettere ai magistrati di effettuare i necessari accertamenti, sarà in grado di chiarire la situazione. Pignalberi, anche in passato, si è sempre detto innocente, evidenziando che con quelle denunce voleva smentire le accuse mosse nei suoi confronti pure dal programma di Italia 1.