Arrestata la consigliera comunale di Alatri Maria Teresa Graziani. Martedì, dopo le dimissioni dall'ospedale, è stata trasferita nel carcere di Rebibbia. Deve espiare un residuo di pena a seguito di sentenze passate in giudicato per processi con verdetti definitivi per accuse di falso, turbata libertà degli incanti e violazioni fiscali.
Nel 2012 finì nel mirino di un'indagine della Guardia di Finanza e nel 2014 fu ristretta ai domiciliari e in primo grado fu condannata a quattro anni di reclusione. Poi ridotti in appello a due anni e nove mesi.

Successivamente sono arrivate le altre sentenze.
Alla fine l'esponente di Fratelli d'Italia ha accumulato condanne per cinque anni e due mesi e dovrà espiare 4 anni, undici mesi e dieci giorni, in forza dei provvedimenti emanati.

La notifica dell'arresto
A notificare, lunedì mattina, il provvedimento alla consigliera comunale di opposizione, sono stati i finanzieri. L'alatrense non era nella sua abitazione, ma al Pronto soccorso dell'ospedale di Alatri da dove è stata poi trasportata nella struttura del capoluogo, allo "Spaziani", con un'ambulanza. È stata ricoverata all'ospedale di Frosinone fino alla tarda mattina di martedì. Dopo le dimissioni è stata tradotta nel carcere di Rebibbia, a Roma.

Sono tre le sentenze passate in giudicato. Ad aprile del 2014 quella della Corte d'Appello di Roma a conferma della sentenza del tribunale ordinario nel 2011, per reati fiscali e la pena da scontare di un anno. La seconda a dicembre 2018 del tribunale ordinario di Roma confermata dalla Corte d'Appello l'anno dopo, sempre per reati fiscali. La pena in quel caso di un anno e cinque mesi di reclusione. La terza e ultima sentenza emessa dal tribunale di Frosinone, riformata dalla sentenza di febbraio 2020 dalla Corte d'Appello di Roma, per falso e turbata libertà degli incanti. I fatti contestati risalgono a giugno del 2012.

La pena di 2 anni, 6 mesi e 10 giorni. Il cumulo delle pene, come detto, è di 5 anni e due mesi di reclusione, ma è stata condannata in forza dei provvedimenti a 4 anni, 11 mesi e 10 giorni, oltre alle pene accessorie con le interdizioni dalle funzioni di rappresentanza e assistenza in materia tributaria, incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione.