Esistono ormai molti indizi che non lasciano spazio a interpretazioni di sorta. Fiuggi non riuscirà a recuperare le perdite causate dalla pandemia, questo dicono i numeri. Si era sperato sull'effetto rilascio dopo i crolli dello scorso anno che in alcuni casi hanno raggiunto anche l'80% rispetto al 2019, ma le speranze fanno i conti con le scarse prenotazioni alberghiere.

Un italiano su due ha già prenotato le vacanze e l'85% ha scelto l'Italia, questo però non basterà a compensare l'assenza degli stranieri che a Fiuggi da soli valevano nel 2019 circa 700/800 mila presenze l'anno.

Molti i fattori che stanno determinando un altro "annus horribilis" dopo la catastrofe registrata lo scorso anno nel settore. Una delle ragioni è il caos nelle frontiere ed i meccanismi che regolano gli accessi in Italia. A Fiuggi come nel resto del bel Paese continuano ad arrivare telefonate, email, sms con i quali si chiedono spiegazioni su come ottenere in tempi rapidi il green pass obbligatorio o in subordine le modalità di accesso ai tamponi rapidi, tra l'altro ancora molto costosi con prezzi medi che si aggirano sui 20-40 euro. Mentre i tamponi Pcr, partono da un minimo di 55 euro fino anche 120 euro, come un biglietto aereo di sola andata Italia Grecia.

Allora tanto vale restarsene nel proprio Paese. Per non parlare poi degli obblighi legati alle fasce di età; i neonati e bambini sotto i 2 anni sono esclusi dall'obbligo del green pass. I bambini dai 6 anni in su devono obbligatoriamente sottoporsi al tampone per ricevere la certificazione verde. E non finisce qui.
Molte problematiche si registrano anche sui vaccinati all'estero. Da una parte, infatti, ci sono coloro che da cittadini italiani hanno avuto il vaccino (uno di quelli riconosciuti dall'Ema) in un Paese extra Ue e che ora vorrebbero il pass italiano.

C'è anche chi ha fatto la prima dose all'estero e ora vorrebbe proseguire qui in Italia non solo per il pass, ma anche per completare la copertura vaccinale.
Siamo al caos totale con un fatturato legato ai turisti stranieri andato in mille pezzi che da solo a Fiuggi nel 2019 valeva intorno 12/15 milioni di euro.
Un incubo senza fine dal quale non si affranca la crisi legata al termalismo italiano.