Il fatto che le due raccomandazioni più seguite per i concorsi della Asl, quelle che stavano maggiormente a cuore del segretario provinciale del Pd, fossero quelle del presidente del consiglio comunale di Minturno e del figlio del Presidente del Consiglio comunale di Gaeta, qualcosa vorrà pur dire.
Al di là dell'occhio di riguardo per questo o quel conoscente, questo o quel compagno di partito, è lecito ipotizzare che la gestione clientelare di un paio di concorsi che valgono 350 posti di lavoro a tempo indeterminato nei ranghi di una pubblica amministrazione, sia materia da maneggiare con estrema cura e puntigliosa precisione, sia da parte dei politici che sui territori (i due concorsi per collaboratori amministrativi e assistenti amministrativi riguardavano quattro diverse Asl regionali) rappresentano il partito, in questo caso il Pd, sia il partito nella sua espressione regionale.
La logica di fondo è che i rappresentanti di partito sul territorio, dispensando raccomandazioni all'interno della propria area geopolitica di riferimento, creino consenso per loro stessi, ma contemporaneamente anche per il partito. Un partito, stiamo parlando del Pd, che quasi certamente a livello di vertici regionali era consapevole della partita che si stava giocando, e che molto probabilmente ha coordinato dall'alto le logiche spartitorie tra i diversi referenti locali.
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