Dall'ufficio postale alla banca, dalla banca al Cup, code ed ore di snervante attesa. Interessati numerosi cittadini che lamentano una serie di disagi e mala organizzazione.

Ufficio postale centrale di Via dello Spizzone: per evitare assembramenti all'interni, gli utenti sono costretti a restare fuori, al caldo se il sole picchia e sotto la pioggia se mister Meteo fa i capricci. Non solo; non è permesso entrare e ritirare il ticket numerato che si ottiene sfiorando il comando digitale, lasciando in tal modo i clienti abbandonati a sé stessi, continuamente ripetendo "a chi tocca? Lei quando è arrivato?".

È vero che esista la possibilità di fissare appuntamento con l'applicazione scaricabile sul telefonino, ma non tutti hanno dimestichezza con i moderni marchingegni.
Stessa cosa in banca: all'esterno della filiale, anche in questo caso soggetta ai capricci del tempo, è stata posizionata la macchinetta dispensatrice di ticket numerato; manca però il display, circostanza che vanifica il possesso del biglietto.

Non solo; il display collocato in alto sulle casse, che quando in funzione informa sullo stato della turnazione, è stato spento, privilegiando anche in questo caso il passa parola.

Arriviamo al Cup, centro unico per la prenotazione degli appuntamenti nell'ambito del servizio sanitario.
Identica prassi: sosta all'aperto senza una pensilina così come in banca e alle poste, e divieto di accedere per prenotarsi in maniera non confusionaria.
Il Covid-19 costringe gli italiani a delle limitazioni da circa un anno e mezzo; e nessuno degli enti succitati, ha ritenuto opportuno dotare le sedi di pensiline mobili e sistemi di turnazione efficienti.