Non ci stanno il sindaco Antonio Como e l'assessore ai Tributi Luciano Pisterzi, che respingono gli allarmi lanciati dai consiglieri di minoranza Vittorio De Lellis e Mario Colagiovanni sugli aumenti delle bollette Tari, la tassa sui rifiuti. Attraverso un comunicato gli amministratori spiegano come, in realtà, questi aumenti non ci saranno. In sostanza, l'equivoco nasce dal Piano economico finanziario della Tari, passato dai 573mila euro del 2020 ai 608mila del 2021. Maggiori costi che, però, sindaco e assessore assicurano che non si tradurranno in rialzi delle bollette al momento dell'emissione dei ruoli, perché il Comune potrà contare su fondi statali per ridurli.

«La differenza è dovuta alla spesa per la gara di affidamento del servizio di raccolta differenziata e per il resto è fatta prevalentemente dalla maggiore quantità di rifiuti indifferenziati prodotti dai cittadini, ma anche dall'aumento dei costi di smaltimento della frazione di umido presso l'impianto - spiegano i due amministratori - I costi maggiori costi, circa 15.000 euro, sommati ai 35.000 per la gara aumentano il Pef 2021 rispetto all'anno precedente di circa 50.000 euro. Con correzioni in diminuzione di alcune spese, questo costo più elevato è stato ridotto a 35.000 euro.

La tariffa determinerà un'entrata di circa 578.000 euro, al netto dell'addizionale provinciale, rispetto al totale del Pef 2021 di 608.927 euro, con una prima riduzione di 30.000 che verrà coperta utilizzando l'avanzo vincolato relativo al "Fondo Covid 19", limitatamente alla quota Tari in esso contenuta. Inoltre, saranno utilizzate due distinte agevolazioni: una per le utenze non domestiche, derivante dalla quota di spettanza stanziata all'articolo 6 del Decreto legge 73/2021 (circa 20.000 euro); l'altra per le utenze domestiche destinando una parte della quota del fondo di solidarietà alimentare previsto dall'articolo 53 dello stesso Decreto legge».