Quattro, tre, quattro. Non è lo schieramento della nazionale azzurra, ma il numero dei contagi dal Covid negli ultimi giorni in Ciociaria. Il dato si conferma costante, mai sopra la singola cifra dal 16 giugno (allora furono 15) e mai sopra i 6 in sedici bollettini.

L'incidenza settimanale ogni 100.000 abitanti si mantiene ferma a 4,82, il minimo dall'esplosione dei casi con la seconda ondata, il tasso invece risale leggermente a 0,71 e resta invariato il dato delle vittime.
La giornata I 4 nuovi contagi arrivano da Anagni, Arce, Ceccano e Roccasecca.

In questo inizio di mese si contano 7 casi in altrettanti paesi. Per aver un confronto con l'inizio degli scorsi mesi, giugno era iniziato con 25 casi, maggio con 66, aprile con 326 e marzo con 267. Siamo sui livelli di settembre, iniziato con 12 casi, mentre nei primi due giorni di agosto scorso non si erano verificati casi nel pieno di undici giorni filati senza casi. In tutto giugno, infatti, al massimo si sono toccati i 22 casi ad Alatri, i 21 a Sora, i 19 di Frosinone, i 18 di Monte San Giovanni Campano e gli 11 di Cassino, mentre nessun altro ha superato quota 10.

I decessi
Da nove giorni consecutivi non si hanno vittime per il Covid in provincia di Frosinone. In 24 giorni se ne conta una sola. Anche questo dà la dimensione del mutato quadro dell'epidemia. Tuttavia, la Asl, soprattutto alla luce dei dati sulle varianti, continua a predicare prudenza e il rispetto di tutte le norme per la salvaguardia della propria e dell'altrui salute.

Gli indicatori
Per il quarto giorno consecutivo l'incidenza settimanale ogni 100.000 abitanti si mantiene a 4,82. Ciò a causa di un andamento dei contagi abbastanza simile nelle ultime due settimane. Siamo, comunque, ai minimi della seconda ondata. Venerdì scorso, che poi è la giornata nella quale si calcola l'incidenza, era a 5,87, ma una settimana prima era a 10,90. Risalendo più indietro nel tempo l'11 giugno era a 11,95, il 4 giugno a 18,24, il 28 maggio a 24,74, il 21 maggio a 44,86 e il 14 maggio a 71,91. Il calo, pertanto, è stato abbastanza notevole.
Viaggia basso anche il tasso di positività. Ieri si è leggermente rialzato, da 0,54 a 0,71%, ma questa settimana è attestato a 0,51% anche meglio dell'ultima, chiusa a 0,61%. Anche in questo caso siamo ai minimi dalla seconda ondata. Non a caso, giugno si è chiuso a una media di 0,99% contro il 2,78% di maggio, il 5,39% di aprile, il 10,94% di marzo, il 12,81% di febbraio e l'11,13% di gennaio.

I tamponi
Con un quadro epidemico mutato e numeri in ribasso, scende il numero dei tamponi. Finora siamo a 2.547 in una  settimana nella quale non si è superato i 613.
Venerdì scorso, invece, il dato era a 2.931.E l'ultima settimana ha avuto il valore più basso dalla seconda ondata con 4,171, sotto anche i 4.571 della precedente.
Il numero dei test scende continuamente da sette settimane consecutive. A metà marzo c'è stato un periodo con oltre 16.000 tamponi settimanali e punte da quasi tremila tamponi giornalieri.

I guariti
Si mantiene basso pure il numero dei guariti, ieri 7. Finora sono 36 contro i 47 a venerdì scorso in una settimana poi chiusa a 76 contro i 117 della precedente.
A cavallo tra marzo e aprile abbiamo avuto periodi da quasi 1.600 guariti. I guariti di quest'anno sono 18.741, ma i numeri di aprile (4.409) sono distanti anni luce se consideriamo che a giugno si sono negativizzati in 569.
Le vaccinazioni La Asl di Frosinone ha eseguito 356.365 dosi di vaccino, per una crescita nelle ultime 24 ore di 2.378.

Il Lazio, invece, raggiunge quota 5.335.667 dosi con un incremento di 45.380 e 2.117.702 persone che hanno ottenuto la completa copertura avendo completato il ciclo vaccinale. In Italia sono 52.327.583 i vaccini somministrati con 19.233.149 persone che hanno completato il percorso. In percentuale rispetto ai sieri ricevuti ne ha somministrati di più la Lombardia con il 91,1% davanti alla Puglia con il 90,9%, poi le Marche al 90,4%, la provincia di Trento con il 90,3%,il Molise all'89,8% e via via le altre con il Lazio all'89,1% fino ad arrivare all'82,9% della Calabria, l'ultima dietro anche a Sicilia con l'85,1% e Umbria con l'85,8%.