Il 12% in più rispetto a giugno 2020. Il 13% in meno rispetto a giugno 2019: queste le due facce del mercato dell'auto, oggi, in Italia. Le immatricolazioni a giugno sono state secondo i dati del ministero dei Trasporti 149.438, il 12,6% in più dello stesso mese del 2020, penalizzato dalla pandemia. Rispetto a giugno 2019 si registra, invece, un calo del 13,3%.

L'aumento di giugno porta il dato cumulato da inizio anno a 884.750 vetture, in aumento del 51% rispetto al periodo gennaio-giugno 2020.

Il mercato italiano dell'auto però rimane ancora sotto il livello pre-Covid: le immatricolazioni di giugno risultano infatti ancora in calo del 13,3% rispetto a giugno 2019 (172.300 unità), nonostante un giorno lavorativo in più.
Nel primo semestre 2021 la perdita rispetto allo stesso periodo 2019 è di circa 200.000 unità (con 884.750 0 immatricolazioni complessive).

A soffrire è anche Stellantis e il marchio Alfa Romeo.
Non è un caso che nel primo semestre dell'anno a Cassino si è fatto un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali: la domanda sul mercato, soprattutto quello italiano, resta infatti al di sotto delle aspettative. Le immatricolazioni del Gruppo Stellantis (Fca e Psa) hanno totalizzato 56.382 unità, con una crescita del 19,5% rispetto allo stesso mese del 2020 ed una quota in aumento al 37,7% dal 35,5%.

Nei primi sei mesi dell'anno sono state vendute 351.059 auto, con una crescita del 52,3%. Ma vale lo stesso discorso del mercato dell'auto: se i dati sono riportati al 2019, in epoca pre Covid, il Consuntivo è negativo.
Se si guardano ai risultati dei diversi brand emerge che il recupero di volumi sull'anno scorso in percentuale oscilla nel semestre tra il 40 e il 60% per i principali marchi, da Volkswagen a Fiat passando per Peugeot mentre nel mese emerge la performance negativa su giugno 2020 di Alfa Romeo, Ford, Honda, Renault, Mercedes e Land Rover.

Commentando i dati di giugno, l'Unrae sottolinea che il mercato è stato ostacolato da diversi fattori, come l'esaurirsi degli incentivi e il mancato aggiornamento di norme sulle emissioni per importanti categorie di veicoli, a cui si aggiunge la crisi produttiva della componentistica che concorre a tenere in depressione l'intero mercato dell'auto. Il Presidente dell'Unrae Michele Crisci torna a sollecitare «interventi urgenti mirati ad accelerare il rinnovo del parco auto, misura necessaria per allineare il nostro Paese agli obiettivi europei di transizione ecologica».