Disavventura a lieto fine per un operaio trentaquattrenne di Castro dei Volsci, Daniele De Santis, che grazie al suo legale di fiducia, l'avvocato Giampiero Vellucci, è stato prosciolto ieri dal reato di concussione dal Gup del Tribunale di Velletri. I fatti risalgono al gennaio 2017: l'operaio si recava a lavoro quando viene fermato da una pattuglia della polizia stradale al casello di San Cesareo. La sua auto non era in regola con l'assicurazione, ma il giovane rimane stupito alla richiesta di denaro dei due agenti per non procedere al sequestro della vettura.

Caso vuole che il suo telefono fosse sotto controllo, per altre vicende, e che lui avesse chiamato il cugino per raccontargli l'accaduto. La telefonata viene stralciata e passa alla procura di Velletri, facendo emergere uno spaccato piuttosto inquietante. Ad altri automobilisti del circondario sarebbero state chieste "mazzette" per evitare il sequestro dell'auto. Scatta l'inchiesta, ci sono anche alcuni arresti. Ma la procura procede anche contro chi ha dato il denaro, per corruzione. «Ho dimostrato che non vi era stata un'attività corruttiva da parte del mio assistito ha sottolineato l'avvocato Vellucci ma che lui stesso era stato vittima di concussione. Il giudice per le indagini preliminari mi ha dato ragione e ha prosciolto il mio assistito dal reato di corruzione».

Da una telefonata che il giovane castrese aveva avuto con il cugino non emergeva che lui avesse preso l'iniziativa, piuttosto veniva fuori lo stupore per la richiesta che gli era stata avanzata. Prosciolto l'operaio, il processo va avanti per concussione contro gli agenti.