Concorsi truccati con tracce già rese note: giovedì 13 avvisi di garanzia, perquisizioni in tutto il Cassinate, a Frosinone, Arce, Roma e Napoli. Con maxi sequestri di documenti, un paio di pc, tablet, memory card, supporti esterni e tredici cellulari per poter esaminare ogni cosa con accuratezza.

Per poter valutare gli elementi in modo complessivo e così escludere o comprovare possibili collegamenti tra i tredici indagati e il concorso pubblico bandito nel 2019 dalla XV comunità montana "Valle del Liri" per l'assunzione di un agente di polizia municipale a tempo indeterminato per il Comune di Villa Santa Lucia.

Intanto gli indagati restano "sospesi", in attesa di conoscere l'evoluzione dell'inchiesta. E, al momento, nessuna delle difese tra le quali gli avvocati Vittorio e Sandro Salera e Giacomo Delli Colli ha già annunciato ricorso per la restituzione dei cellulari o dei supporti informatici. Si attende, dunque, che i militari del Nucleo di Polizia tributaria coordinati dal colonnello Gnoni facciano con serenità tutti gli accertamenti del caso.
E vista la mole del materiale requisito, i tempi non saranno brevi.

La direttrice seguita
La Guardia di Finanza, su delega del procuratore D'Emmanuele, sta scavando sulla composizione della commissione giudicatrice della prova per l'assunzione del vigile urbano a Villa Santa Lucia. O meglio sui rapporti tra la commissione e i soggetti che sembrerebbero essere stati «favoriti in fase concorsuale». Commissione risultata costituita secondo gli inquirenti «da pubblici ufficiali legati da vincoli di parentela con alcuni pubblici ufficiali o amministratori di enti locali della provincia di Frosinone»: questo il cuore dell'inchiesta che ha portato a una trentina di perquisizioni e al sequestro di cellulari, pc e supporti informatici.

Nonché a diversi sequestri documentali nei confronti di tredici persone, tutte destinatarie di un avviso di garanzia tra le quali anche l'ex presidente della comunità montana "Valle del Liri", Gianluca Quadrini; il sindaco di Villa Santa Lucia, Antonio Iannarelli; il segretario della Comunità montana e presidente della commissione d'esame, Luca Di Maio, insieme al vincitore del concorso, assessori del Comune di Villa Santa Lucia (Tommaso Nardoianni e Giuseppe La Marra) e a diversi componenti della commissione d'esame nelle veste di presidenti, segretari o membri esterni della stessa.

I reati ipotizzati
I reati ipotizzati vanno dall'abuso di ufficio alla falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici oltre alla rivelazione e uso di segreti d'ufficio.
Ma oltre alle ipotesi generali al momento non vengono delineate per ogni singolo indagato contestazioni specifiche e circostanziate su possibili condotte che avrebbero portato gli inquirenti a ipotizzare legami e operazioni tali da rendere il concorso "truccato". Sotto la lente della procura soprattutto una «fitta rete di comunicazioni telefoniche intercorse tra gli indagati e molti dei partecipanti risultati idonei al concorso» spiegano gli investigatori.

Ecco il motivo delle perquisizioni a tappeto, persino nelle sedi comunali di Villa Santa Lucia, Piedimonte, Colle San Magno, nella sede della Provincia di Frosinone, della comunità montana di Arce, persino della fondazione Cicerone. Poi ancora negli uffici di Roma e Napoli dei pubblici ufficiali: sei (su tredici) quelli finiti sotto la lente. Nelle mani dei militari sono finiti pure appunti, documenti contabili, assegni, cambiali e documenti di varia natura oltre agli elaborati. Il lavoro di ricerca si annuncia davvero imponente.