Nell'aiuola di uno dei due palazzi verdi di via Mola Vecchia, oltre a mozziconi di sigarette, qualche carta straccia e una pianta semisecca c'è solo una macchia di sangue coperta da una pietra. È il punto esatto dove è caduto F.G, il sessantacinquenne che ieri poco dopo le 5.15 del mattino è precipitato dal sesto piano del suo appartamento dove viveva con la compagna.
Ad allertare i soccorsi è stata la signora del primo piano dello stabile che, sentendo un tonfo, si è affacciata dal balcone ed ha visto l'uomo che giaceva per terra.

L'arrivo del 118 è stato immediato ma i sanitari, una volta sul posto, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. E si fa sempre più consolidata l'ipotesi che la caduta non sia stata accidentale, bensì voluta da lui. Infatti, appena nel palazzo è iniziata a circolare la notizia che un uomo era caduto da un balcone qualcuno aveva già capito chi fosse. Da alcune testimonianze il sessantacinquenne già da qualche tempo aveva iniziato a dare qualche piccolo segno di cedimento a causa di alcuni problemi di salute che avevano colpito la sua famiglia. «Spesso mi diceva che voleva farla finita - racconta un amico - ma non avrei mai immaginato che le sue parole poi si sarebbero trasformate in fatti. No, non l'avrei mai immaginato e adesso so soltanto che ho perso un amico».