Le leggi esistono e rispettarle è un dovere. A questo si aggiunge l'indirizzo morale se alcuni atti possono arrecare danni importanti all'ambiente e non solo. Nello specifico parliamo del corrente divieto rivolto ad "azioni che possono arrecare pericolo mediato o immediato di incendio". L'ordinanza comunale monticiana calca i dettami regionali che proibiscono tali attività nel periodo considerato a massimo rischio di incendio boschivo.
Come ribadito dall'atto comunale, tale lasso di tempo si stabilisce tra il 15 giugno ed il 30 settembre, mesi in cui la pratica di combustione di sterpaglie, resti di attività agricoli e residui vari, seppur di natura organica, è sempre interdetta.

In un territorio a vocazione agricola, come quello ciociaro, non è raro imbattersi in "furbetti" che, alle prime ore del giorno o in tarda serata provano ad ovviare a queste ferree restrizioni. Grazie al tempestivo ed essenziale intervento della protezione civile locale, nelle ultime settimane più volte sono stati sedati in tempo i primi accenni di incendio. Essenziale anche la collaborazione dei cittadini che per mezzo delle segnalazioni supportano il lavoro della protezione civile e delle forze dell'ordine.

Pur avendo scongiurato possibili tragedie, è bene dunque ricordare ai cittadini il corrente divieto anche alla luce delle sanzioni previste dalla normativa vigente in caso di mancata osservanza degli obblighi. Inoltre, i possessori di appezzamenti vari sono tenuti a tenere i propri terreni più al sicuro possibile, adottando tutte le accortezze possibili per evitare l'insorgere e la propagazione di incendi.