Identificato il minore che aveva minacciato coetanei con un coltello. Uno degli episodi più gravi e riprovevoli registrati nel corso di una delle serate folli e sregolate che stanno marchiando la città dei papi, è stata la minaccia a mano armata segnalata nel dettaglio ai carabinieri del Comando Compagnia di Anagni.
Gli assembramenti nel pomeriggio e sera dei prefestivi, l'assenza o l'utilizzo improprio delle mascherine, la ricerca smodata di alcool pari al consumo che sembra essere l'obiettivo principale dei giovani frequentatori del Marciapiedi Regina Margherita e di altre zone della città, rischiano di dare una connotazione sinistra, purtroppo non errata, a quello che un tempo era noto come centro studi e culturale.

La stessa amministrazione comunale sembra voler privilegiare i professionisti dell'aperitivo smodato, trascurando gli effetti che alcool ed altre sostanze hanno sui giovani. L'Anagni libera da controlli e restrizioni sembra attirare giovani di altri paesi.
Rifiuti ammonticchiati, resti di bevute ed altri generi di schifezze si aggiungono ad innumerevoli episodi di malessere temporaneo (ragazzi e ragazze che dopo aver claudicato si accasciano a terra, spesso liberandosi del superfluo ingurgitato poco prima).

La minaccia
A tutto ciò, l'aggravante dell'episodio avvenuto sabato scorso. Per una serie di motivi, descritti come futili, dopo l'alzata di voce e le minacce reciproche un giovane, rivelatosi poi minorenne, ha minacciato un gruppetto di coetanei, quattro o cinque, che si dileguavano per evitare guai peggiori.

Qualcuno dei ragazzi raccontava l'accaduto ai genitori, e da lì il ricorso ai carabinieri. Dalla descrizione e da altri particolari, gli uomini del comandante Matteo Demartis hanno ricostruito l'accaduto ed identificato il protagonista del grave gesto fortunatamente non sfociato in tragedia. Da parte degli uomini dell'Arma, che stanno operando in modo encomiabile, viene raccomandata la massima possibile collaborazione.
Solamente informando le forze dell'ordine, è possibile per gli operatori in divisa intervenire e porre fine ad una escalation che potrebbe portare chissà dove. I genitori dovrebbero sforzarsi di fare quello che ci si aspetta da loro, ed i figli comportarsi in maniera civile. E le istituzioni, in ultimo ma non per ultimo, dovrebbero perseguire il bene comune e non l'e ffimero consenso che probabilmente neppure c'è da parte di cittadini scarsamente rappresentativi.