Spegnimento di una linea di produzione entro fine anno e 25 lavoratori a rischio: questi i motivi che hanno allo sciopero di 4 ore alla Acg di Roccasecca, leader nella produzione di vetri per automotive che occupa circa 300 addetti.

Nell'anno in cui lo stabilimento compie 50 anni di attività nel Cassinate, tappa importante segnata dalla notizia dello spegnimento entro fine anno di un linea che produce lunotti.

«Questo determinerà un impatto occupazione di circa 25 addetti che lasceranno il lavoro e ricadrà quasi esclusivamente sui lavoratori in somministrazione», ha affermato il segretario Filctem Cgil, Sandro Chiarlitti, che punta i fari su un'altra questione, ovvero la riorganizzazione globale dei player automobilistici: «Soprattutto Stellantis sta rinegoziano tutti i contratti con i fornitori italiani tentando una svalutazione dei prezzi che ricadrà sulla intera filiera italiana».

Tutto questo in un mercato in forte difficoltà per i marchi italiani, come sottolinea la Filctem Cgil, ricordando come la nuova cassa integrazione annunciata per gli stabilimenti Stellantis in Italia abbia pesanti conseguenze anche sull'intero indotto.

Nel caso di Agc, evidenzia la sigla, si tratta di uno trasferimento della produzione verso l'Ungheria che sicuramente richiama il tema tanto discusso del costo del lavoro in Italia. Il segretario Sandro Chiarlitti spiega come nelle riunioni intercorse con la società, sia stata contestata la decisione della riduzione delle linee, che oggi getta delle ombre sul futuro dello stabilimento.

Per questo il sindacato ha chiesto di aprire un confronto con i vertici del gruppo e con i responsabili europei.
Chiede che a Roccasecca si punti allo sviluppo di nuove tecnologie e che venga siglato un protocollo di intesa tra le parti per far diventare lo stabilimento centrale rispetto a futuri progetti di sviluppo.

«Difendere questo territorio, le nostre competenze e il nostro settore manifatturiero, dovrà essere l'impegno di tutti, per affrontare le sfide senza che siano messe in discussione i salari e i diritti di chi lavora», ha concluso il segretario Filctem Cgil.