La comunità "In Dialogo" compie 30 anni e domenica celebrerà l'importante compleanno con una festa intitolata "Trent'anni di amore ricevuto, trent'anni di amore ridonato". Una frase che condensa quella che è stata ed è la missione della comunità, guidata da Padre Matteo Tagliaferri con la stessa energia e lo stesso entusiasmo che lo portarono a muovere i primi passi nell'ormai lontano 1991, quando si avvicinò alle fragilità dell'essere umano, al mondo delle dipendenze da contrastare, a quei vuoti interiori che Matteo ha riempito e riempie iniettando amore, attenzione, speranze, aspettative, le uniche "sostanze" (valori, per meglio dire) che danno vita.

Veniamo, ad ogni modo, da un periodo complesso, segnato dalla pandemia da Covid-19, il rischio è che lo smarrimento e la debolezza dell'uomo aumentino: come rispondere? Padre Matteo non propone formule o ricette magiche, parte dai presupposti di sempre: «Esiste questo pericolo, è vero. Dico che bisogna riportare lo sguardo al "di dentro" dell'uomo, siamo concentrati su quello che abbiamo intorno, quando i nostri occhi dovrebbero guardare al centro, a noi stessi». Un ribaltamento delle visioni che si compendia in un'altra frase capitale: «Crediamo di appagare la nostra sete di infinito con cose finite».

Tornando alla festa di domenica, tanti saranno gli amici e le personalità che parteciperanno, con Padre Matteo che sintetizza il senso della giornata che verrà con un'altra massima: «Più che celebrare 30 anni di storia, dovremmo chiederci come in 30 anni la comunità ha inciso nella storia». Un traguardo che è un nuovo punto di partenza.