Qualcosa si smuove o si muove rispetto al mondo dell'automotive. Più di qualcosa, dopo i tanti appelli sindacali. Così il ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti ha convocato, per il giorno 15, un incontro al Mise per l'avvio di un primo confronto con Fim, Fiom, Uilm e i vertici di Stellantis. Insieme anche al ministro del Lavoro, Andrea Orlando.

Un'occasione, inutile dirlo, attesa da tempo laddove le novità della multinazionale marciano velocemente mentre certi nodi restano sempre al pettine.

«La convocazione, sollecitata da tempo dal sindacato, per il prossimo 15 giugno da parte dei ministri Giorgetti e Orlando di un tavolo di confronto con Stellantis, è un atto utile e indispensabile per costruire il terreno per un confronto profondo sui programmi produttivi e di investimento del gruppo automobilistico in Italia».
Dichiarano Roberto Benaglia, segretario generale Fim Cisl e Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim Cisl, responsabile del settore auto.

«In questa sede sarà ancora più importante che vengano fornite rassicurazioni e chiarezza sulle decisioni in corso di valutazione da parte del gruppo, evitando smantellamenti o ridimensionamenti della capacità produttiva installata nei siti italiani. L'incontro in sede governativa - concludono i sindacalisti della Fim Cisl - dovrà aprire un confronto continuativo tra le parti e il governo sia sui futuri piani industriali di Stellantis sia sulla filiera automotive interessata da profonde trasformazioni e transizioni tecnologiche nel nostro paese. Le caratteristiche globali del quarto gruppo mondiale dell'auto, gli interessi nazionali in gioco circa il futuro degli stabilimenti europei ci fanno chiedere al governo un ruolo protagonista di politica industriale e di sviluppo».

Produzioni a ritmo lento
Chiedere al Governo un ruolo da protagonista sarà una delle richieste mentre i motori degli stabilimenti italiani viaggiano a ritmo lento. Quasi tutti hanno all'"attivo" un primo semestre del 2021 caratterizzato da produzioni ai minimi termini. Stellantis continua a fare ricorso alla cassa integrazione senza ancora interventi strutturali, nelle more di una ridefinizione indispensabile.
Cig soprattutto per l'Italia dove i costi sono troppo alti.
A Cassino si lavora a singhiozzo, con un turno unico da quando è uscita dalle linee la Giulietta a dicembre 2020. Le difficoltà per i lavoratori e per l'indotto sono palesi.

La gigafactory
Gli occhi, al momento, sono parecchio puntati, anche e soprattutto, sulla gigafactory. Il gruppo Stellantis ha tutta l'intenzione di realizzare una delle realtà in Italia, la terza Gigafactory del gruppo dopo quelle già previste in Francia e Germania. Torino o centro Italia sarà una partita secondaria. Infatti il governo italiano starebbe valutando una serie di opzioni per assicurarsi l'occasione di vedere sorgere un polo destinato alla realizzazione delle batterie per il comparto automotive, a cominciare secondo gli esperti da un maxi investimento per battere la concorrenza di altri possibili Paesi europei interessati.

Intanto, tornando ai problemi di casa nostra, per lo stabilimento di Piedimonte San Germano è stato comunicato un nuovo stop per cassa integrazione. È previsto il 14 giugno per le unità di "lastratura" e "verniciatura".