Alcuni dei monumenti e delle bellezze archeologiche o storiche situate nel borgo antico di Atina sono segnate profondamente dal tempo che, inesorabilmente, le marca con i segni del degrado e dell'incuria, evidenziando la scarsa attenzione e manutenzione che ci si aspetterebbe venga loro riservata.

Se poi si considera che la bella stagione è alle porte e la stretta sulla pandemia stia allentando i freni, si capisce che quei reperti storici possono rappresentare un pugno nell'occhio al turista che sceglie Atina e i suoi incantevoli luoghi come meta per trascorrere una giornata d'arte, cultura e relax. Tra i reperti che vivono in uno stato di estrema trascuratezza ci sono le steli con epigrafi sistemate all'aperto lungo il tratto iniziale di via Vittorio Emanuele: la pioggia e l'inquinamento hanno annerito le facce esposte all'aria ricoprendo le parti scolpite e rendendole illeggibili. Poi, come se non bastasse, qualche passante le usa per disfarsi di depliant o altro che, inevitabilmente, resta ai piedi del pesantissimo reperto.

Lo stesso inquinamento si sta accanendo contro il monumento ai caduti situato in largo S. Rocco: una macchia nera lo segna sul fronte principale e ne deturpa l'austera solennità.
Di un'altra testimonianza antica, ma recente in fatto di ritrovamento, come la cisterna di piazza Garibaldi, attualmente è invisibile il fondo in coccio: un letto di vegetazione lo ricopre mentre dal momento che fu esposta al pubblico non si è ancora riusciti a scovare le radici che si nascondono tra gli enormi massi per far cessare il periodico problema.

Per non parlare di tre delle otto lastre che compongono la copertura trasparente ridotte in frantumi (rimasti incollati, però) da atti vandalici e uso inappropriato. "Scusi, sa dirmi dove posso vedere le mura ciclopiche?" fu la richiesta di una coppia di Bracciano che qualche domenica fa venne ad Atina per visitare le sue bellezze archeologiche. Purtroppo, la risposta che ebbero la lasciò basita: museo archeologico chiuso, nessun cartello a indicare la strada per raggiungere la collina di S. Stefano e nessun punto informazione per delucidarla a dovere e indicazioni stradali inesistenti.