La Giunta della Pisana ha approvato mei giorni scorsi la delibera proposta dall'assessore alla Transizione ecologica e alla Trasformazione digitale Roberta Lombardi, che ha come oggetto il "Riesame della zonizzazione del territorio regionale per la valutazione della qualità dell'aria nel Lazio e l'aggiornamento della classificazione dei Comuni per la tutela della salute".
Il risultato si basa sul monitoraggio quinquennale della qualità dell'aria affidato all'Arpa, riguardante il periodo 2015-2019.

Per la zonizzazione, gli agenti inquinanti monitorati sono le Pm 10 e Pm 2.5, gli ossidi di azoto, l'ozono. Mentre, per l'aggiornamento della classificazione dei Comuni è stata rilevata, oltre a Pm 10 e 2.5, un'altra serie di sostanze nocive quali biossido di zolfo, monossido di carbonio, piombo, arsenico, cadmio, nichel, ozono, benzene, benzopirene, biossido di azoto.

«Con questa delibera - spiega Roberta Lombardi - abbiamo approvato la nuova mappatura della qualità dell'aria nel Lazio, insieme a due documenti dell'Arpa, entrambi allegati al provvedimento, che riguardano rispettivamente la zonizzazione del territorio regionale, a cui contribuiscono diversi fattori: dal grado di urbanizzazione alle caratteristiche meteo climatiche e orografiche quali montagna, collina, pianura; inoltre, la classificazione dei Comuni, secondo un grado di inquinamento da 1 a 4, dove 1 sta per il più inquinato fino a decrescere.

La zonizzazione - prosegue l'assessore - divide il territorio regionale in 4 zone: Agglomerato di Roma, Zona appenninica, Valle del Sacco e Litoranea che, nel caso del rilevamento dell'ozono diventano tre, ovvero Agglomerato Roma, Appenninica-Valle del Sacco e Litoranea. Rispetto alla analoga delibera del 2016, relativa al periodo 2011-2015, l'attuale provvedimento sposta Fiumicino dalla zona Litoranea a quella dell'Agglomerato di Roma e i Comuni di Sora, Sant'Elia Fiumerapido, Vico del Lazio e Collepardo, attualmente nella Zona appenninica, a quella della Valle del Sacco».

I dati dell'Arpa
In merito alla classificazione dei Comuni laziali, il documento dell'Arpa evidenzia che «gli inquinanti più critici si confermano il biossido di azoto (NO2), le Pm 10 e il benzopirene. Le zone più critiche si confermano l'Agglomerato di Roma e, purtroppo per la nostra provincia, la Valle del Sacco. Rispetto alla classificazione regionale precedente, si rileva un miglioramento generale per il biossido di azoto e il particolato. Le aree di risanamento per questi due inquinanti diminuiscono, mentre rimangono invariate per gli altri inquinanti». Inoltre, la maggioranza dei Comuni presenta una classificazione meno critica rispetto a quella assegnata con la delibera di Giunta regionale 536/2016. confermando una riduzione delle concentrazioni degli inquinanti negli ultimi anni.

In proposito, quasi il 45% dei Comuni registra la conferma della classe ottenuta, mentre quelli che ottengono una classificazione peggiore rispetto alla precedente sono sedici: quattro per il particolato e dodici per il biossido di azoto. «Ringrazio gli uffici regionali della Direzione Parchi e dell'Arpa - conclude Roberta Lombardi - per il lavoro svolto, che ci ha consentito di anticipare questi risultati in modo da allegare al Piano di risanamento della qualità dell'aria, la versione aggiornata di zonizzazione e classificazione dei Comuni, quindi della situazione su cui intervenire. Il prossimo passo sarà approvare il Piano, ora all'esame della Valutazione ambientale strategica, che fa capo all'assessorato all'Urbanistica. Pertanto, confido nel contributo di tutti i colleghi, per la tutela dell'ambiente e della salute pubblica».