Non certo un fulmine a ciel sereno, ma non per questo l'annuncio è più facile da digerire per l'indotto Stellantis di Cassino. Il fatto che il costo degli stabilimenti italiani è molto elevato rispetto a quello degli altri paesi, il Ceo Carlos Tavares lo aveva già detto nei giorni scorsi. Lasciando così intendere che ci sarebbe stato un taglio dei costi.

I concessionari
Novità ci saranno anche per i concessionari, si parte da Torino: Stellantis punta a creare una nuova rete vendita nel giro di due anni. La disdetta è stata annunciata a tutti i dealer e alle associazioni di categoria dei vari Paesi da parte di Stellantis che punta a creare un nuovo sistema di vendita multimarche, in linea con le direttive europee, a giugno 2023. I titolari dei concessionari di Vauxhall, Peugeot, Citroen, Ds Automobiles, Alfa Romeo, Fiat e Jeep sono stati avvisati dei cambiamenti in singole teleconferenze virtuali per ogni Paese europeo e la Casa nata a gennaio dalle nozze tra Fca e Psa prevede di costruire un modello di distribuzione multimarca.

«Stellantis per allinearsi ai cambiamenti normativi e alle evoluzioni dell'industria automobilistica spiega un portavoce del gruppo ha deciso di rafforzare il suo modello di distribuzione in Europa, promuovendo un modello sostenibile, dinamico, snello ed efficiente per tutti i suoi brand». Cosa significa? A farne le spese saranno soprattutto i concessionari piccoli rispetto ai grandi gruppi organizzati con dimensioni medie e grandi.  

Blocco produttivo
Intanto novità ci sono anche per quel che riguarda la produzione interna allo stabilimento Fca Cassino Plant.
L'azienda ha comunicato tre giornate di blocco produttivo che saranno "coperte" con i cosiddetti "Par", ovvero i permessi dei lavoratori. Ma secondo fonti ben informate nei prossimi giorni verranno annunciate altre giornate di cassa integrazione e a giugno si lavorerà in media due giorni a settimana, certamente non più di dieci giorni al mese, anche in virtù del fatto che la Cassa Covid dovrebbe essere prolungata fino al 31 agosto, quindi ci sarà un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali anche a luglio, prima delle ferie estive. Poi, tra settembre e ottobre, partirà la produzione in serie del Suv Grecale e quindi si dovrebbe lavorare con più regolarità.

Per quel che riguarda invece le altre due auto a oggi sulle linee, Giulia e Stelvio, non c'è alcuna ufficialità in merito ai restyling né tantomeno c'è la certezza del ritorno di Giulietta. Su Alfa Romeo, però, si moltiplicano le indiscrezioni anche alla luce del fatto che di recente Jean-Philippe Imparato ha spiegato che il futuro del marchio è blindato, con i prossimi 5 anni che prevedono investimenti già finanziati. Il nuovo numero uno del Biscione ha intenzione di far leva sul blasone della casa automobilistica di Arese per cercare il rilancio, partendo dall'arrivo di nuova Tonale, primo modello elettrificato del marchio ma disponibile anche in altre varianti tradizionali. Imparato ha poi chiarito meglio anche il futuro della piattaforma Giorgio, la base su cui hanno poggiato gli ultimi modelli della gamma di Alfa Romeo che sembrava destinata al pensionamento: «A lungo termine le auto del Gruppo del segmento D ed E sulla nuova piattaforma Stella Large. Ma una cosa è certa: la piattaforma Giorgio esiste ed è localizzata a Cassino.
Le future Alfa saranno fatte su Giorgio, mantenendo le prestazioni e le caratteristiche della marca anche con l'elettrificazione».

Per il numero uno del Biscione sarà fondamentale mantenere intatto il Dna del marchio, senza snaturare la sua anima: «Vogliamo alimentare il mondo con modelli che saranno Alfa 100%, sia nello stile che nelle prestazioni e nelle caratteristiche che resteranno quelle della nostra marca, anche con l'elettrificazione.
L'anima di Alfa resta fortemente italiana, come il 90% delle persone che ci lavorano. I francesi qui sono solo due, e uno sono io»