Le tracce non le hanno soltanto anticipate ai candidati protetti e raccomandati dalla politica. Le hanno anche lasciate, molto nitide, e sono quelle del loro intervento per favorire qualche predestinato alla vittoria di quelli che si sarebbero rivelati i concorsi più contestati nella storia della sanità pontina, e non solo quella.

E per non farsi mancare davvero niente, Claudio Rainone e Mario Graziano Esposito, entrambi dipendenti della Asl di Latina, una volta saputo di essere finiti nell'occhio del ciclone, le tracce dei loro misfatti le hanno anche cancellate dalla memoria dei rispettivi personal computer. Ma è stata una fatica inutile. 

Ieri mattina il Presidente e il Segretario della Commissione giudicatrice di due distinti concorsi pubblici, uno per 23 posti di collaboratore amministrativo e l'altro per 70 posti di assistente amministrativo presso le Asl di Latina, Frosinone, Viterbo e Roma 3, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia in esecuzione di un ordine di custodia cautelare emesso dal Gip Giuseppe Cario e chiesto dal sostituto procuratore Valerio De Luca e controfirmato dal Procuratore Capo Giuseppe De Falco e dall'Aggiunto Carlo Lasperanza.

Rainone e Esposito sono entrambi accusati di falso in atto pubblico e di violazione di segreto d'ufficio, per avere in concorso tra loro formato diversi falsi verbali di seduta della Commissione di cui facevano parte, e per avere acquisito con largo anticipo i contenuti dei quiz e delle domande da sottoporre ai candidati del concorso e di averle divulgate ad alcuni di loro per agevolarne il posizionamento utile nella graduatoria del concorso.

Nell'ordinanza di custodia cautelare che i due indagati si sono visti notificare ieri mattina, vi è prova documentale delle anticipazioni fatte da Claudio Rainone a sei dei 68 candidati che avevano superato la prova scritta del concorso per la copertura di 23 posti di collaboratore amministrativo. Dopo averli sentiti al telefono e convocati in un bar, il Presidente della Commissione giudicatrice chiedeva in cosa si sentissero particolarmente preparati, allo scopo di poterli interrogare, il giorno della prova, su materie di loro gradimento.

In altre circostanze, suggeriva invece agli stessi raccomandati di approfondire questo o quell'argomento, tranquillizzandoli sul fatto che sarebbero stati sentiti proprio su quelle materie. Per quanto riguarda invece l'altro concorso, quello più recente per i 70 posti di assistente amministrativo, i due indagati hanno acquisito con largo anticipo i file contenenti le domande da sottoporre ai candidati, ma stavolta non c'è traccia di contatti diretti per i «suggerimenti», come era accaduto in precedenza.

La ragione è semplice: ad ottobre 2020 Rainone finisce nelle intercettazioni di un procedimento che non riguarda la Asl, e gli investigatori tengono da parte quel materiale che si rivelerà decisivo solo all'indomani dell'espletamento del secondo concorso, quando diversi esposti vengono presentati alla Guardia di Finanza per denunciare presunte irregolarità nello svolgimento delle prove. Quando gli uomini del colonnello Umberto Palma hanno cominciato ad indagare, il secondo concorso era praticamente concluso.

Quanto a Mario Graziano Esposito, che risponde in concorso delle stesse accuse mosse a Rainone, non c'è prova di suoi contatti diretti con i candidati, ma ha certamente cooperato con il superiore a comporre falsamente i verbali di Commissione, e a cercare di cancellare le prove delle loro condotte illecite una volta avuta la consapevolezza di essere finiti sotto indagine.
Sulle ragioni che avrebbero indotto tutti e due a violare tanto sfacciatamente i confini della legittimità di un concorso pubblico di cui dovevano invece garantire la massima trasparenza e correttezza, saranno le indagini ancora in corso ad aggiungere qualcosa.

Se Claudio Rainone è stato nominato Direttore Amministrativo della Asl il 16 dicembre 2020, a cavallo tra il primo e il secondo concorso, verrebbe facile sostenere che quello possa essere stato il premio della politica per il sostegno fornito alla causa del consenso che uno o due concorsi taroccati possono generare.
Ma è tutto da provare, e dunque per il momento non si può dire che le raccomandazioni in favore di alcuni candidati di quei due concorsi siano state farina dalla politica. Lo si può soltanto supporre.