La lotta al Covid-19 in Ciociaria, come nel resto del mondo, oggi più che mai passa dai vaccini. La provincia di Frosinone in tal senso è tra le più virtuose: la stragrande maggioranza dei cittadini è favorevole alla vaccinazione e chi non ha avuto ancora accesso alle somministrazioni è in attesa del proprio turno. La campagna vaccinale procede a ritmo serrato, anche grazie alla sinergia tra pubblico e privato. In tal senso è lodevole l'impegno messo in campo dal Gruppo Ini.
A Città Bianca nella giornata di ieri si è raggiunta quota 15.000 vaccini, tra prime e seconde dosi somministrate. Un traguardo importante se si considera che nella struttura di Veroli si viaggia ad un ritmo di 222 dosi giornaliere inoculate. Anche se, quando dalla Asl è stato richiesto uno sforzo maggiore, si è arrivati anche a 330 vaccinazioni al giorno.

Grande soddisfazione è stata espressa dal direttore sanitario di INI Città Bianca, il dottor Eleuterio D'Ambrosio che, assieme alla famiglia Faroni, ha voluto sin da subito che la struttura aprisse alle vaccinazioni per supportare il SSN: «Senza l'impegno della famiglia Faroni che da sempre è attenta alle esigenze sanitarie dei cittadini, questo traguardo non sarebbe mai stato raggiunto sottolinea il dottor D'Ambrosio – Abbiamo voluto dare un supporto concreto alla campagna vaccinale sul territorio perché si possa ripartire il prima possibile. I vaccini sono l'unica arma che abbiamo per sconfiggere il virus e più persone riusciremo a vaccinare, prima raggiungeremo l'immunità di comunità».

«Arrivare a questo importante risultato come sottolinea il direttore sanitario è stato possibile anche grazie all'impegno dei nostri operatori, dai medici agli infermieri. Ma il mio sincero ringraziamento va a tutti coloro che lavorano all'interno di Città Bianca. Ognuno, a suo modo, in questo anno ha lottato contro il virus».
Da giugno in poi come annunciato nei giorni scorsi dall'Assessore alla Sanità regionale la campagna vaccinale nel Lazio dovrebbe accelerare in vista dell'arrivo di maggiori quantità di vaccini e così anche le fasce più giovani della popolazione potranno prenotare la loro dose.

L'assessore D'Amato ha spiegato che la campagna continuerà su tre livelli: uno relativo alla vaccinazione per fasce d'età negli hub e nei centri vaccinali. Il secondo consisterà nell'attività capillare di farmacie e medici di famiglia e il terzo livello sarà invece quello dei luoghi di lavoro. E, in questo scenario, il Gruppo Ini è pronto per continuare a fare la sua parte anche nei prossimi mesi. L'obiettivo è quello di raggiungere l'immunità di gregge entro la fine dell'estate. E' questa la speranza di tutti. Al momento, risulta ancora poco chiaro se a giugno ledosi sarannoin numerotale da permettere di procedere senza limiti di età.

Ma si lavora affinchè dal mese prossimo la campagna vaccinale possa essere estesa a tutta la popolazione, come del resto prevede la fase 5 del piano nazionale: dopo la messa in sicurezza dei sanitari, degli anziani e delle categorie fragili è prevista, per l'appunto, la somministrazione delle dosi a tutti gli altri cittadini. «Da quello che ho avuto modo di percepire in questi mesi – conclude il dottor D'Ambrosio – i cittadini della provincia vogliono vaccinarsi. Sono certo che avremo una percentuale di adesione che potrebbe sfiorare il 90%. È stato colto il senso della campagna vaccinale, la popolazione si è responsabilizzata su quanto sia importante ricevere il vaccino per poter tornare alla normalità». E un piccolo spiraglio di ritorno alla normalità a Città Bianca lo si è visto sui volti finalmente sorridenti dei pazienti ricoverati che, dopo quasi un anno, hanno potuto rivedere i loro familiari.

Il Gruppo Ini, seguendo le linee guida del Governo ha riaperto alle visite esterne. Perchè se è giusto tutelare anziani e pazienti fragili dal contagio del Coronavirus, è altrettanto giusto che gli ospiti delle Rsa e i pazienti ricoverati in strutture come Città Bianca, praticamente tutti vaccinati insieme agli operatori, possano tornare a vedere i loro cari. Conosciamo ormai alla perfezione le norme necessarie per ridurre al minimo il rischio di contagio, basta applicarle. Ma ora, più che mai, è importante riaprire le strutture alle visite per tutelare anche la salute mentale dei pazienti che negli ultimi mesi si sono sentiti soli e privati degli affetti più cari.
Poter parlare conun familiare,guardarlo negli occhi e non attraverso lo schermo di uno smartphone, può fare la differenza. Non è ancora arrivato il momento giusto per potersi riabbracciare ma a Città Bianca si lavora anche per questo. E le 15.000 vaccinazioni raggiunte ne sono la prova.