Operazione "Malaffare", depositate ieri mattina le trascrizioni delle intercettazioni. Un punto cruciale dell'inchiesta nata, lo ricordiamo, per un'ipotesi di corruzione e turbativa d'asta a carico di alcuni amministratori del Comune di Cervaro e imprenditori (l'ex sindaco di Cervaro, Angelo D'Aliesio, gli ex assessori Gino Canale e Vincenzo Ricciardelli, insieme all'ex capo dell'ufficio tecnico Enzo Pucci, all'imprenditore verolano Alfredo Coratti e al dipendente Massimo Di Camillo).

Proprio sulla utilizzabilità delle intercettazioni telefoniche si era discusso a lungo. Le parti avevano infatti sollevato dubbi sulla possibilità di utilizzare intercettazioni riferite all'inchiesta della Dda di Roma per un presunto traffico di rifiuti, tra le quali sarebbero spuntate alcune riferibili a Cervaro, inviate alla procura di Cassino per competenza.
E dalle quali è nato il filone di "Malaffare".

Tutto sarebbe nato, per gli inquirenti, da una gara d'appalto indetta a pochi mesi dalle elezioni del 2017 a Cervaro per l'assegnazione del servizio di raccolta dei rifiuti. Tre bandi per conoscere il vincitore e, tra un bando e l'altro, ci sarebbe stata sempreper gliinquirenti qualche telefonata finita poi sotto la lente.

Contatti poi proseguiti anche dopo le elezioni. Ieri il deposito delle intercettazioni e la decisione di tornare in aula il prossimo 10 giugno per ascoltare il perito e i primi testimoni del pm De Franco, tra i quali proprio il tenente colonnello Masi che coordinò le indagini.
Le difese gli avvocati Salera, Di Mascio, Marandola, D'Alessandro, Vellucci e De Vivo sono pronte.

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