"Il 15 marzo, in un annuncio shock che ha fatto notizia in tutto il mondo, l'Istituto Dignitatis Humanae ha perso la sua sfida legale di alto profilo contro il Ministero dei Beni Culturali dell'annullamento politicamente motivato della concessione del monastero di Trisulti.

La sorprendente sentenza del Consiglio di Stato ha seguito una serie altrimenti ininterrotta di sette decisioni legali su sette vinte dalla DHI negli ultimi due anni.

Lo strumento giuridico che il ministero aveva utilizzato (art. 21 nonies, Legge sul Procedimento Amministrativo, 7 agosto 1990, n. 241) per annullare la concessione afferma chiaramente che la pubblica amministrazione - quando desidera annullare, trascorsi 18 mesi dall'atto di aggiudicazione, un contratto sulla base di dichiarazioni false rese durante una gara d'appalto - può farlo solo dopo aver ottenuto una sentenza passata in giudicato (dal tribunale penale) che affermi il reato delle dichiarazioni fraudolenti presunte.

Sorprendentemente, anche se questa procedura legalmente obbligatoria ha ancora da svolgersi, Mibact ha comunque unilateralmente annullato la concessione, sostenendo che la legge spetta a me di obbedire, non a loro.

La legge si interpreta per gli amici, e si applica per i nemici. Cosa ancora più sorprendente, il Consiglio di Stato ha accettato e approvato questo argomento. Il ministero ha annullato la nostra concessione a 28 mesi dall'atto di aggiudicazione — ben oltre il limite espressamente stabilito dalla legge. Va da sé, non ho fatto dichiarazioni fraudolenti nella gara (come era stato più volte affermato nelle precedenti decisioni legali).

Ma c'è di più. Ho anche firmato una autocertificazione, legalmente vincolante, quando ho partecipato alla gara pubblica, confermando che il DHI soddisfaceva le condizioni necessarie per partecipare. Come sappiamo tutti, un'autocertificazione è molto importante nella giurisprudenza italiana, che può essere dichiarata falsa solo dal tribunale penale (cioè non dal tribunale amministrativo, di cui il Consiglio di Stato è la massima espressione).

Chiedo quindi il mio diritto di essere provato in tribunale penale, nella certezza assoluta che sarò totalmente esonerato da qualsiasi illecito. E infatti c'è già un procedimento penale che inizierà a novembre di quest'anno che prenderà in considerazione, tra l'altro, l'accusa di aver fatto dichiarazioni fraudolenti durante la gara. La corte d'appello più alta in Italia è la Corte di Cassazione.

Se in appello la Cassazione confermasse la sentenza del Consiglio di Stato, si verificherebbero immediatamente due conseguenze che trasformerebbero totalmente il panorama giurisprudenziale italiano.

1. La pubblica amministrazione avrebbe d'ora in poi il potere di assumere unilateralmente la competenza propria del tribunale penale nel dichiarare falsa un'autocertificazione di qualsiasi cittadino, basato esclusivamente sulla propria autorità.

2. La pubblica amministrazione avrebbe d'ora in poi il potere di annullare unilateralmente qualsiasi aggiudicazione di appalto pubblico - in qualsiasi momento - basato esclusivamente alla propria autorità.

Entrambi questi nuovi precedenti legali, qualora venissero confermati presso la più alta corte d'appello d'Italia, avrebbero chiaramente ripercussioni catastrofiche e incommensurabili sia per i diritti del cittadino (nella prima istanza) sia per tutti gli enti che si sono aggiudicati un appalto pubblico (nella seconda).

Entrambi questi nuovi precedenti legali sarebbero inoltre del tutto inutili perché, come accennato in precedenza, un procedimento penale è già programmato di iniziare questo novembre. Se io dovessi essere condannato in tribunale penale, Mibact otterrebbe ciò di cui ha bisogno per procedere all'annullamento senza bisogno di calpestare la legge per farmi fuori, e soprattutto senza dover imporre all'Italia questi due nuovi orribili precedenti legali per farlo.

Tutti, amici e oppositori insieme, riconoscono prontamente che questa disputa riguarda in realtà "considerazioni politiche e sociali" come una delle precedenti sentenze, a nostro favore, è stata abbastanza sincera da affermare.

È anche chiaro che la sinistra italiana è contraria con veemenza all'idea di una scuola gestita da Steve Bannon per difendere l'eredità giudaico-cristiana dell'Occidente che si svolga nella penisola italiana. E in Italia, la sinistra domina con i suoi uomini strategicamente posizionati in tutta la pubblica amministrazione, la stampa e, secondo molti, anche la magistratura.

Contro queste forze onnipresenti e onnipotenti, la mia unica protezione è la legge. Da quando è stata emessa la sentenza del Consiglio di Stato a marzo, sono stato letteralmente sommerso da migliaia di messaggi di sostegno, soprattutto da parte della popolazione locale, che ci incoraggiavano, ci imploravano di non arrenderci.

Pertanto, a nome di tutti i cittadini della repubblica italiana, sia coloro che sostengono sia che si oppongono alla mia politica personale; nonché per conto di tutte le imprese e organizzazioni che hanno vinto una gara pubblica (o che hanno un'aspirazione di farlo), così come di tutti coloro il cui lavoro dipende da tali contratti; così come a nome di qualsiasi impresa straniera che desideri venire in questo paese più bello ma profondamente travagliato per portare gli investimenti tanto necessari — oggi ho incaricato gli avvocati della DHI di depositare formalmente il nostro appello presso la Corte di Cassazione.

Continueremo a combattere, combatteremo per vincere. Sulla parete di ogni aula di tribunale in Italia, le parole "La legge è uguale per tutti" sono blasonate con orgoglio. Il mondo ora sta guardando per vedere quanto sia vero in pratica."

Benjamin Harnwell
Presidente Dignitatis Humanae Institute