I lati della superstrada Sora-Cassino, soprattutto nel tratto tra lo svincolo di Atina San Marciano e l'area successiva alla galleria Capo di China, lato Cassino, sono un ricettacolo di rifiuti e scarti di ogni tipo. Negli anni questo scempio è stato ripetutamente segnalato e più volte gli enti che amministravano quel tratto di superstrada hanno cercato di porvi rimedio ma, come si vede, senza un apprezzabile successo. Del malcostume degli automobilisti ne fanno le spese la carreggiata e le corsie di accesso e di uscita, prime fra tutte quelle allo svincolo di Atina superiore.

L'ultima discarica venuta alla luce è a lato della rampa di accesso in direzione Sora: un manto di bottiglie di plastica è stato trovato nascosto sotto la folta erba che le piogge di questi giorni avevano fatto crescere. Altri cumuli di rifiuti sono nascosti nel fosso di scolo a lato della rampa a doppio senso di marcia in direzione Cassino, mentre gli altri sono alla vista di tutti perché adornano le piazzole di sosta. Insomma, un campionario di spazzatura creato in anni di scarsa vigilanza e di mancata raccolta degli oggetti abbandonati in quelle aree di sosta che, per progetto, sono parte della sede stradale, dunque di competenza di chi amministra la strada.

Un servizio di raccolta e pulizia, magari affiancato da un impianto di videosorveglianza come deterrente, non potrebbe che fare del bene all'ambiente e agli utenti che percorrono quei chilometri di strada già penalizzati dal manto stradale rattoppato e pieno di buche per il quale è in programma il rifacimento, come si affrettò ad annunciare due mesi fa l'Anas che prossimamente dovrebbe sistemare il tratto della Sora-Cassino tra i chilometri 23 e 24.