Dopo il sit-in della scorsa settimana da parte della FlmU-Cub, anche questa settimana si apre all'insegna degli incontri e delle mobilitazioni in Fca.

Si parte con la cassa
In primis si apre all'insegna della cassa integrazione: anche ieri non si è lavorato, i cancelli torneranno ad aprirsi solo questa mattina. E nella giornata di ieri, approfittando anche della presenza dei lavoratori per via della "Cassa Covid", si è riunito a Piedimonte San Germano il direttivo provinciale Fca dell'Ugl Metalmeccanici alla presenza del segretario nazionale Antonio Spera. Punto all'ordine del giorno l'attuale situazione dello stabilimento Stellantis cassinate e gli sviluppi del prossimo futuro.

Tavolo di confronto
Al termine del confronto che ha visto al tavolo dei relatori anche il segretario provinciale dei Metalmeccanici Gerardo Minotti, il responsabile Fca Mario Cavacece e il segretario generale Enzo Valente.
Spera ha rilasciato queste dichiarazioni: «La nostra federazione ha iniziato a fare incontri in tutta Italia dove ci sono stabilimenti Stellantis dopo il confronto avuto il mese scorso con i vertici dell'azienda automobilistica.
La cosa importante è che il gruppo ha confermato gli accordi del vecchio piano Fca 2018-2022, adesso però bisogna concentrarsi sull'integrazione delle piattaforme».

Le potenzialità del sito
Spera ha inoltre aggiunto e sottolineato: «Noi riteniamo che Cassino abbia delle piattaforme importanti ma è chiaro che in questo momento lo stabilimento sta soffrendo. Ad oggi il sito è interessato da giornate di cassa integrazione e ci sono lavoratori in trasferta.
È stata confermata la nuova Maserati, ma ora occorre entrare nel merito stabilimento per stabilimento a cominciare dal prossimo incontro, per capire l'integrazione delle piattaforme e quale sarà allocata nello stabilimento di Cassino. Ad oggi non è ancora partito il nuovo piano industriale Stellantis. Come organizzazione sindacale abbiamo il compito di vigilare ma nel frattempo abbiamo dato la nostra disponibilità ad accompagnare i nuovi processi di sviluppo della fabbrica automobilistica. Non vorremmo trovarci però con le decisioni già prese. Cassino è un territorio molto importante che conta 3.400 lavoratori diretti e ha bisogno di un rilancio dello stabilimento dove da anni, chi ci lavora, subisce perdite salariali di rilievo».

Tensione nell'aria
Il clima è insomma molto teso, all'interno dello stabilimento. Dopo i sindacati di base e l'Ugl, ora a mobilitarsi dovrebbero essere i confederali: Cgil, Cisl e Uil. Non c'è ancora l'ufficialità ma i metalmeccanici della Cgil dovrebbero tenere un'altra iniziativa sempre nel corso di questa settimana. Donato Gatti, segretario provinciale della Fiom-Cgil, all'unisono con il leader nazionale Michele De Palma spiega: «Stellantis ha registrato nel primo trimestre 2021 un "solido fatturato", con un'ulteriore distribuzione straordinaria per gli azionisti, mentre per le lavoratrici e i lavoratori dei siti in Italia c'è stato l'aumento della cassa integrazione. È evidente però che i risultati del primo trimestre se paragonati al 2019, vedono un settore in profonda crisi.
Dalla ricerca e sviluppo, all'assemblaggio e alla componentistica le lavoratrici e i lavoratori stanno subendo il ricorso agli ammortizzatori sociali su cui chiediamo l'integrazione del salario».