Quanto sono sostenibili (dove per sostenibile non si intende solo la dimensione ecologica, ambientale di un fenomeno, ma anche quelle economiche e sociali) le province di Frosinone e Latina? Poco, veramente poco, se si considera che, in uno studio elaborato da Cerved, gruppo specializzato in business information e gestione del credito, intitolato "Rapporto Italia sostenibile 2021", Latina figura al 74º posto e Frosinone all'84º su 107 province censite. Numeri impietosi che si riflettono in quasi tutti i 280 indicatori presi in considerazione e aggregati secondo 20 criteri.

Lo studio
Il Rapporto Italia Sostenibile rappresenta il contributo che Cerved offre a tutti i soggetti impegnati nel grande sforzo di rilancio e di sviluppo sostenibile dell'Italia. L'emergenza Covid ha messo in rilievo le fragilità permanenti del Paese e il "Rapporto Italia Sostenibile" nasce per misurare non solo queste debolezze, ma anche i punti di forza, analizzando i livelli di sostenibilità nel territorio dal punto di vista economico, sociale e ambientale, per offrire un quadro di riferimento sistematico ai progetti che determineranno il futuro.

L'analisi elabora 280 indicatori per tutte le province italiane, che si aggregano in 20 criteri. Questi a loro volta compongono gli indici di sostenibilità economica, sociale e ambientale, la cui sintesi è l'indice di sostenibilità generale. Per tutte le dimensioni analizzate gli indici evidenziano una forte eterogeneità nel territorio, con 17 province eccellenti, caratterizzate da un livello di sostenibilità elevato ed equilibrato (cluster della solidità), 22 province che viceversa evidenziano forti debolezze nelle tre dimensioni (cluster della fragilità), 28 province che hanno una priorità di sostenibilità economica, 12 con criticità sugli aspetti sociali e 26 province che hanno problemi soprattutto sul profilo ambientale.

La mappa conferma l'esistenza di un netto divario tra il Nord e il Sud del Paese, con una forte correlazione tra la dimensione economica e quella sociale e ambientale: le aree con un più robusto sistema produttivo delle regioni settentrionali riescono a garantire ai cittadini occupazione e redditi, con prestazioni di welfare migliori e maggiori investimenti nella tutela dell'ambiente e del territorio. La disponibilità di una mappa di sostenibilità economica, ambientale e sociale consente di valutare gli effetti di shock economici o di altra natura sul grado di resilienza delle singole province, sottoponendole a una sorta di "stress test" su un ampio spettro di indicatori.

Nel rapporto un esempio è fornito dalle stime di impatto del Covid che Cerved ha condotto per valutare gli effetti dell'emergenza sanitaria su occupazione e investimenti delle imprese al 2021. Si stima una perdita di posti di lavoro che potrebbe arrivare fino a 1,9 milioni di lavoratori, con il tasso di disoccupazione che balzerebbe dal 10% al 17% entro la fine del 2021. Gli investimenti delle imprese potrebbero ridursi di 65 miliardi di euro con conseguenze sulla sostenibilità del Paese, in particolare per la capacità del sistema produttivo di contribuire alla doppia transizione, digitale e ambientale. Una crisi che potrebbe toccare soprattutto il Mezzogiorno, ampliando ulteriormente i divari relativi alla digitalizzazione, alla tutela del territorio, all'inquinamento.

Sostenibilità economica
Il quadro è a tinte alquanto fosche per il basso Lazio: Frosinone è al 79º posto e Latina è all'81º posto per sostenibilità economica. Gli indicatori della macroarea dicono che per capacità produttiva (produttività, imprenditorialità e dimensione delle imprese) la Ciociaria è 73ª, mentre il Pontino si piazza 78º; peggio va in "Investimenti e innovazione" (immobilizzazioni materiali e immateriali, livelli di innovazione del tessuto produttivo e innovation score) dove le province di Latina e Frosinone rimediano una sonora bocciatura con, rispettivamente, l'87º e l'89º posto; l'innovazione digitale (connettività, capitale umano Ict e digital capability) è da livelli di "Chi l'ha visto" se è vero che Frosinone è 82ª, preceduta anche da Isernia, Brindisi, Oristano, e Latina sprofonda in zona "retrocessione" con il 98º posto.

Meglio va nella categoria "Competività" (redditività, clup, competitività internazionale) con il 64º piazzamento di Frosinone e il 68º di Latina; note poi in agrodolce per "Solidità delle imprese" (stabilità economico-finanziaria, commerciale e del tessuto produttivo): la provincia di Frosinone è la migliore del Lazio con il 71º posto, mentre la performance di Latina vale il 79º, niente di cui esaltarsi comunque visto che la parte sinistra della classifica è lontana anni luce. L'indicatore "Infrastrutture", che comprende connettività, reti di trasporto, sistema formativo e sistema sanitario, ci restituiscono una situazione poco esaltante con Latina che si ferma alla 75ª posizione e Frosinone che deve accontentarsi dell'85ª. La sottovoce "Reti di trasporto" (rete stradale e autostradale, mobilità pubblica urbana, rete ferroviaria, traffico marittimo, traffico aeroportuale) vede le due province arrancare: Frosinone 77ª, Latina 92ª.

Sostenibilità sociale
Timidi sorrisi per quanto riguarda la sostenibilità sociale: Latina è 57ª e Frosinone 61ª, una posizione nella pancia del plotone senza infamia e senza lode. Un piccolo raggio di sole, almeno alla Ciociaria, viene da "Occupazione e dinamiche del lavoro" (offerta di istruzione terziaria generale, terziaria scientifica, domanda di lavoro generale e scientifica, condizione occupazionale dei neolaureati) considerato che Frosinone viaggia a metà graduatoria con il 54º posto, mentre dietro la lavagna finisce Latina con un pessimo 83º, il peggior risultato tra tutte le province del Lazio.

L'assistenza alle famiglie (offerta di servizi ai nuclei e ai minorenni, fabbisogno familiare e conciliazione vita-lavoro) vede le due province sostanzialmente appaiate nell'ultimo quarto di classifica con Latina (72º posto) leggermente meglio di Frosinone (73ª posizione). I territori presentano buoni indici nella "fragilità sociale" (assistenza alla disabilità, povertà ed esclusione sociale, immigrazione e integrazione) essendo Frosinone 50ª e Latina 59ª. Posizioni meno lusinghiere per "ricchezza delle famiglie" (redditi e risparmi dei nuclei familiari) dal momento che la Ciociaria e il Pontino retrocedono, di nuovo nell'ultimo quarto della classifica generale andando ad occupare rispettivamente il 77º e il 76º posto. Non meglio va nell'assistenza alle famiglie (conciliazione vita-lavoro, fabbisogno familiare, offerta servizi) in cui Latina è 72ª e Frosinone 73ª. Numeri, finalmente, d'eccellenza nella categoria "Condizione degli anziani" (vulnerabilità sociale e assistenza) dal momento che la provincia di Latina entra nella top ten all'ottavo posto nazionale, mentre Frosinone riporta un incoraggiante ventesimo posto, appena dietro Roma.

Differenze abissali, poi, nella categoria "Salute e sistema sanitario" parametrata su condizioni di salute della popolazione, presenza delle strutture sanitarie, competitività delle strutture sanitarie e accessibilità alle prestazioni sanitaria; ebbene, Latina si piazza, più o meno, a metà classifica nazionale con il 60º, mentre Frosinone sprofonda con un disastroso 95º posto su 107 dietro anche a Enna, Isernia, Barletta e altre realtà del profondo sud che, normalmente, non brillano nelle varie classifiche sulla qualità della vita che vengono annualmente diffusa, ma che sulla sanità riescono a fare molto meglio della Ciociaria.

Sostenibilità ambientale
Sulla voce ambiente arrivano le vere note dolenti, in particolar modo per Frosinone che è 101ª; meglio Latina con il suo 67º posto. La categoria "Inquinamento e consumo di risorse" (inquinamento atmosferico, consumo e qualità delle acque, consumo e qualità del suolo) inchioda la Ciociaria alla 102ª posizione, mentre Latina fa leggermente meglio con l'84º piazzamento. Due mondi diversi Frosinone e Latina per "Sostenibilità idrogeologica e sismica": la Ciociaria è 91ª, il Pontino è 29º. Differenze marcate anche in "Consumi e riconversione energetica" (consumi, energie da fonti rinnovabili, qualità della mobilità e dei trasporti) dove Frosinone è 73ª e Latina 39ª.

Infine, la "Gestione di scorie e rifiuti" che prende in considerazione la produzione e la composizione del rifiuto e la diminuzione e il riciclo; qui Frosinone (87ª) fa meglio di Latina (99ª). Secondo le analisi svolte sono 55 le province con un livello di sostenibilità ambientale sotto la media; in 29 di queste (20 del Mezzogiorno) si prevedono perdite di capitale molto significative, oltre il 7,2% (dato nazionale). Situazioni critiche si prevedono soprattutto per Messina, Agrigento, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Frosinone, Campobasso, Taranto e Isernia.

In definitiva, l'analisi Cerved ci consegna una realtà per le province di Frosinone e Latina di grande sofferenza che stride con i proclami che spesso si sentono da parte di rappresentanti politici, istituzionali e di alcune categorie. Il gap da colmare con le zone evolute del Paese è molto ampio e servono politiche incisive e massicci investimenti, ma adesso è già tardi e bisogna proiettarsi in un nanosecondo al futuro.
Il Lazio non è solo Roma e i residenti delle province di Frosinone e Latina sono stanchi di sentirsi cittadini di territori ai confini dell'impero ed è ora che qualcuno se ne accorga.

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