Come se non bastassero i sei giorni di cassa integrazione in programma in questo mese di maggio, il primo dei quali è in programma proprio oggi, ieri mattina la dirigenza aziendale di Fca Cassino Plant ha dichiarato il "senza lavoro" per tutto lo stabilimento a causa di mancanza di componenti del motore.

Ancora cassa
Sempre nella giornata di ieri Stellantis ha poi comunicato che martedì 11 maggio i reparti di lastratura e verniciatura saranno in Cassa Covid, quindi i lavoratori di questi due reparti torneranno in fabbrica mercoledì perchè anche per lunedì è confermata la cassa Covid per tutto lo stabilimento. E, a proposito di ammortizzatori sociali, fino al 30 giugno si potrà usufruire della Cassa Covid: se, come annunciato dal premier Mario Draghi, dal primo luglio tale misura non verrà rinnovata e ci sarà lo sblocco dei licenziamenti, nel secondo semestre dell'anno Fca Cassino Plant potrà usufruire dei contratti di solidarietà (misura già concordata con i sindacati il 23 dicembre del 2020 con validità 12 mesi).

A preoccupare, oltre al possibile sblocco dei licenziamenti, sono i tagli al personale che potranno intervenire, a partire dall'indotto. L'allerta è massima da tempo.

Il presidio
Per questo motivo si è tenuto ieri il presidio del sindacato di base FlmU-Cub che, tra le altre cose, ha evidenziato: «È fondamentale sollevare la questione in tempo e non ridursi all'ultimo minuto che, in questo caso, collima con la data dello sblocco dei licenziamenti. Proprio per questo motivo abbiamo voluto accendere i riflettori sul tema attraverso un presidio-volantinaggio. La risposta dei lavoratori è fondamentale».

Nel corso del sit-in il sindacato è tornato a ribadire: «Se passa il principio "mors tua vi ta mea", ovvero il sollievo per lo scampato pericolo di chi "sopravviverà", alla fine "moriremo"tutti. Se i primi licenziamenti delle prossime settimane passeranno senza alcuna forma di resistenza e mobilitazione dell'intera classe operaia, tra qualche mesi saremo costretti a rincorrere ristrutturazioni e Cassino licenziamenti ben più cruenti di quelli già preannunciati.

"Se toccano un solo operaio, toccheranno tutti noi", vuol dire sentire sulla propria coscienza la responsabilità storica di non abbandonare nessuno, o, come si suol dire, fare in modo che nessuno resti indietro».