Il Covid potrebbe aprire terreni inesplorati alla criminalità organizzata. Gli allarmi si susseguono e il procuratore di Frosinone Antonio Guerriero lo sa perfettamente. Usura, riciclaggio, acquisizioni di aziende in difficoltà, ma soprattutto capannoni abbandonati che fanno gola.
Quali rischi per le imprese sane che sono state a lungo costrette alla chiusura a causa del Covid?
«La chiusura di imprese sane a causa dell'emergenza epidemiologica ha provocato gravissimi danni all'economia - dice il procuratore Guerriero - in quanto, la notevole riduzione della liquidità per il prolungato blocco delle attività ha costretto molti imprenditori a rivolgersi fuori dal normale circuito degli istituti bancari, richiedendo a soggetti, talvolta legati alla criminalità, prestiti ad interessi usurari. La procura della Repubblica di Frosinone ha una missione: dare giustizia ai cittadini, anche a quelli che in quanto più deboli sono vittime dei reati».

Potrebbero essere facile preda dei capitali illeciti della criminalità organizzata?
«Le aziende costrette a chiudere, con capannoni ed attrezzature vendute a prezzi irrisori, costituiscono uno dei maggiori investimenti della criminalità organizzata che così può riciclare i proventi delle loro attività illecite. Talvolta i capannoni industriali abbandonati diventano luoghi per lo stoccaggio abusivo dei materiali pericolosi nel traffico illecito dei rifiuti e per coprire lo spaccio di stupefacenti, la ricettazione di proventi di rapine ed estorsioni, la vendita di prodotti contraffatti ecc... La criminalità, in alcuni casi, per impedire il riutilizzo dei capannoni dismessi li incendia così rendendoli inutilizzabili per poi acquistarli a prezzi irrisori per le proprie attività illecite».

Per le imprese in difficoltà, come evidenziato dalla Confcommercio a livello nazionale, cresce l'allarme per l'usura. Frosinone com'è messa?
«Consapevole della rilevanza del fenomeno dell'usura la procura della Repubblica di Frosinone ha stipulato nel gennaio del 2021 una convenzione con la prefettura di Frosinone - coinvolgendo polizia, carabinieri e guardia di finanza - per contrastare il rilevante fenomeno dell'usura. Il numero dei procedimenti in corso dimostra come risulti accresciuta l'attenzione delle forze dell'ordine verso queste gravi situazioni criminose che risultano spesso sommerse».

Quali i settori che vanno monitorati principalmente?
«Il metodo solitamente utilizzato dalle organizzazioni criminose è quello di intervenire nelle gare di appalto, nei lavori o servizi richiesti dagli enti pubblici attraverso imprese che svolgono attività apparentemente lecite utilizzando prestanomi scelti tra persone formalmente incensurate per poi infiltrarsi nel tessuto economico di un territorio. Il clan dei Casalesi, ad esempio, ha degli esperti in grado di far partecipare alla gara contemporaneamente più società apparentemente diverse, ma in realtà tutte legate al sodalizio criminoso. In tal modo qualsiasi delle imprese legate al sodalizio mafioso si aggiudichi la gara le altre poi parteciperanno di fatto ai lavori attraverso il meccanismo dei subappalti traendone un profitto. Tutte le imprese legate al sodalizio criminoso dovranno poi versare a quest'ultimo una parte rilevante dei profitti ricavati. Pertanto il primo settore da monitorare è quello degli appalti, subappalti e delle altre opere o servizi finanziati dagli enti pubblici.

È opportuno che tutte le autorità preposte a tale controllo abbiano una visione complessiva di tutti i lavori che vengono espletati nella provincia di Frosinone e nei territori limitrofi, solo così si riescono a cogliere le strategie delle imprese legate alla criminalità ed impedire che l'economia illegale limiti l'operato degli imprenditori onesti. Altri settori da controllare sono quelli relativi ai trasporti delle merci, rifiuti, cave, commercio di veicoli e di prodotti tecnologici, attività in cui notevole è l'interesse della criminalità per i profitti ricavati attraverso la ricettazione dei prodotti venduti a prezzi concorrenziali anche attraverso l'evasione delle relative imposte».

Il problema è che, a volte, chi è vittima di usura fatica a denunciare. Come convincerli?
«Solo indagini rapide ed efficaci sono in grado di rassicurare i cittadini e per questo anche nel comparto della giustizia occorre fare adeguati investimenti. La procura della Repubblica di Frosinone, come anche altri uffici del distretto della Corte di appello di Roma, ha rilevanti carenze nell'organico del personale amministrativo che hanno ormai assunto dimensioni drammatiche. Nonostante tutti i nostri sforzi per ottimizzare le limitate risorse esistenti ed informatizzare i servizi, questa grave carenza nel personale amministrativo determina un condizionamento nell'efficace funzionamento delle attività giudiziarie per cui si auspica una rapida assunzione di numeroso personale amministrativo in grado di sostituire quello andato in pensione».

Come procura quale strategia avete messo in atto per monitorare le situazione ritenute sospette?
«Si è cercato, fin dal mio arrivo, di allargare la conoscenza degli organi di polizia giudiziaria preposti agli accertamenti realizzando una rete di informazioni utili. Da un lato attraverso una serie di protocolli ci è migliorato la metodica delle indagini degli organi di P.G. per renderle più efficaci, dall'altro con intese si è consentito alle varie banche dati in possesso dei vari uffici pubblici di essere collegate tra loro in modo da conoscere i precedenti accertamenti effettuati su un determinato soggetto, impresa o società. Solo se uniamo l'impegno di tutti ed allarghiamo le informazioni in possesso di ciascuno sarà possibile comporre il mosaico ed avere chiare le strategie per contrastare le organizzazioni criminali e consentire agli imprenditori onesti di poter operare liberamente creando occupazione per le nuove generazioni che hanno grandi difficoltà nell'inserirsi nel mondo del lavoro.

La principale missione che ha la nostra generazione è quella di realizzare le condizioni per un nuovo sviluppo economico, sociale e culturale dopo anni di notevole crisi in tutti i settori. Pertanto, solo assicurando insieme legalità e sicurezza al territorio, anche con riferimento alla sostenibilità ambientale dopo i disastri compiuti in precedenza, potremo dare ai nostri figli la speranza di un futuro migliore».

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