In tre anni vince al gioco ben 800.000 euro ma si dichiara povero e ottiene il reddito di cittadinanza. Vincite di scommesse sportive sui siti on line non indicate nella dichiarazione sostitutiva unica presentata per ottenere il sussidio e rispetto alle quali è stato prelevato, dal conto gioco, denaro per circa 150 mila euro. Ma non solo. Uno dei familiari convivente ricopre la carica di legale rappresentante di una società che opera nel settore edile.
I finanzieri della Tenenza di Arce, nell'ambito di specifiche attività finalizzate al contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica, in sinergia e collaborazione con l'Inps, hanno scoperto il furbetto e lo hanno denunciato. Nei guai un ventottenne, C.T. di Pico.
In particolare, l'attività investigativa condotta dalle Fiamme Gialle coordinate dal comandante della Tenenza di Arte Ciro Vitale ha consentito di rilevare che il giovane, ai fini dell'ottenimento del beneficio in parola per gli anni 2019, 2020 e 2021, aveva presentato all'Inps una dichiarazione Isee non veritiera.
Il ventottenne è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, avendo fornito in sede di presentazione dell'istanza per l'ottenimento del contributo dichiarazioni false o attestanti cose non vere. Contestualmente, a cura delle Fiamme Gialle è stato interessato il competente ufficio Inps di Frosinone per la decadenza del beneficio e la successiva attività di recupero delle somme di denaro, pari a circa 20.000 euro, indebitamente percepite.
«È bene ricordare che il reddito di cittadinanza è un beneficio economico riconosciuto ai nuclei familiari in possesso di determinati requisiti di cittadinanza, residenza nonché reddituali e patrimoniali ricordano dalla Guardia di Finanza e si ottiene presentando all'Inps un'apposita istanza che presuppone la presentazione della Dichiarazione sostitutiva unica da parte dell'interessato, dal quale si rilevi la posizione patrimoniale e reddituale all'intero nucleo familiare di appartenenza. Ed è proprio sulla veridicità dei dati autocertificati dal richiedente che si sono concentrati i controlli delle Fiamme Gialle, vale a dire su quelle informazioni che non emergono dalle verifiche automatiche del sistema, ma che possono essere scoperte solo attraverso l'azione di servizio sul territorio e grazie all'incrocio delle notizie contenute nelle diverse banche dati in uso al Corpo».
La Guardia di Finanza è impegnata in prima linea a contrastare fenomeni di indebito accesso al beneficio, affinché le risorse economiche pubbliche possano essere spese correttamente ed indirizzate ai cittadini onesti, in questo caso bisognosi di aiuto da parte dello Stato.
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