Bambini, anziani, diversamente abili ma anche persone che hanno bisogno di sostegno in un momento particolare della loro vita, la pet therapy fa bene a tutti. Il termine pet therapy è stato coniato dallo psichiatra americano Boris Levinson nei primi anni 60 e letteralmente significa "terapia dell'animale da affezione".

Si tratta di una una pratica di supporto ad altre forme di terapia tradizionali che sfrutta gli effetti positivi dati dalla vicinanza degli animali ad una persona. Più correttamente, in ambito clinico, si parla di Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) che si svolgono non solo in contesti terapeutici ma anche educativi o ludici.
Questi interventi funzionano grazie alla relazione che si instaura fra un animale domestico e un utente (bambino, anziano, persona malata etc.). Una sintonia complessa e delicata che stimola l'attivazione emozionale e favorisce l'apertura a nuove esperienze, nuovi modi di comunicare, nuovi interessi. L'animale non giudica, non rifiuta, si dona totalmente, stimola sorrisi, aiutala socializzazione, aumenta l'autostima e non ha pregiudizi. In sua compagnia calano le ansie e le paure. Inoltre, favorisce la piena espressione delle persone, che tra gli umani si riduce di solito solo al linguaggio verbale.

La pet therapy è dunque una terapia a tutti gli effetti che negli ultimi anni si è diffusa anche in Italia, soprattutto per l'efficacia dei risultati e dei benefici sui pazienti. Da quando è esplosa la pandemia da Covid-19, gli Interventi Assistiti con gli animali sono divenuti di vitale importanza per la salute mentale e il benessere di bambini e adolescenti. Con l'arrivo dell'emergenza sanitaria, le relazioni sociali sono drasticamente diminuite, le abitudini sono cambiate, le uscite e gli svaghi sono venuti meno. Una privazione della libertà, necessaria per far fronte al nemico comune, che ha avuto pesanti ripercussioni sulla stabilità e sul benessere di ognuno di noi. I più colpiti sono stati, in particolare, bambini e adolescenti.

Privati della possibilità di andare a scuola, alle prese con la Dad, senza più momenti e luoghi di socializzazione e svago, hanno dovuto fare i conti con un crescente stress emotivo e psicologico, sviluppando ansie, preoccupazioni e un grande senso di solitudine.
È in questo preoccupante scenario che gli effetti positivi della pet therapy hanno fornito un valido aiuto ai bambini, agli adolescenti e alle loro famiglie. In Ciociaria i professionisti di Spazio Giò, l'unico centro autorizzato all'erogazione degli IAA, hanno visto crescere dimolto le richieste di aiuto quotidiane. Ai tanti che già venivano assistiti, nell'ultimo anno, e ancor più con l'arrivo della terza ondata, si è aggiunto un esercito di bambini e ragazzi gravati dal peso della pandemia.

Il cuore grande di Spazio Giò
Spazio Giò è un centro multiservizi per il benessere della persona nato, circa sei anni fa a Frosinone, dall'unione di tre giovani professioniste del settore che si sono incontrate per caso e "scelte" al primo sguardo.
Tutte con la stessa passione per il loro lavoro, che considerano una missione. E tutte unite dallo stesso metodo: metterci il cuore. Il distacco emotivo dal paziente non è nelle corde di Chiara, Veronica e Silvia.
Lo si avverte entrando nel centro, non un luogo di cura asettico come possono apparire gli ambulatori ospedalieri ma una piccola grande casa accogliente che profuma di amore. Lo stesso che mettono ogni giorno in quello che fanno la dottoressa Chiara Iannarilli, psicologa dell'età evolutiva ed esperta in interventi assistiti con gli animali, nonchè psicologa Covid all'8ª CPIA di Frosinone, la dottoressa Veronica Iafrate, psicoterapeuta responsabile IAA e Silvia Segneri, tutor DSA, BES, ADHD e coadiutrice coniglio.
Nel centro vengono affiancate da altri esperti, per garantire interventi adeguati ad ogni necessità, tra questi la dottoressa Annalisa Atrei, terapista della neuropsicomotricità. La fisioterapista Cinzia Matteucci e Dario Gabrielli, operatore olistico specializzato in shiatsu Namikoshi e Masunaga, riflessologia plantare, medicina tradizionale cinese ed ideatore del massaggio energetico del viso Ki.do.kao e del massaggio tendino-muscolare MTM.

Non a caso, le linee guida nazionali sottolineano l'importanza di un'équipe multidisciplinare negli Interventi Assistiti con gli animali. Tutti i pet che operano all'interno di Spazio Giò, come Freud, Sbirulino e Biscotto, sono co-terapeuti a tutti gli effetti dell'équipe.
Ognuno di loro è certificato ed ha i necessari requisiti sanitari, comportamentali, attitudinali e di capacità, valutati da un veterinario esperto in pet therapy. Ma il requisito davvero imprescindibile è la relazione tra il pet e il suo conduttore, solo questo legame permette la buona riuscita di un trattamento. Il conduttore è colui che lo ha addestrato e che sarà presente in tutte le sedute di terapia. Lo sanno bene le dottoresse di Spazio Giò che quotidianamente lavorano non solo sui pazienti ma anche sul loro rapporto con i pet. 

Il peso della pandemia
«Sin dall'inizio dell'emergenza sanitaria abbiamo registrato un aumento esponenziale delle richieste d'aiuto – spiega la dottoressa Iannarilli – all'interno di Spazio Giò il nostro lavoro non si è mai fermato. Nei primi mesi dello scorso anno abbiamo anche svolto interventi online, seppur tra mille difficoltà, per non lasciare soli i nostri pazienti e quanti necessitassero di un supporto, pur non essendo ancora seguiti nel nostro centro. Ma è con l'avvento della terza ondata che la situazione è peggiorata – prosegue la dottoressa – ad essere più colpiti dalle conseguenze psicologiche del Covid-19 sono stati purtroppo i bambini e i ragazzi.
Ognuno di loro ha vissuto, seppur in maniera diversa, un evento traumatico. Ognuno di loro ha elaborato in maniera diversa quel trauma che ha lasciato segni tangibili. La cosa che più mi preoccupa è che i ragazzi, specie gli adolescenti, si siano chiusi in quella che noi esperti definiamo "La sindrome della capanna", cioè si sono sentiti al sicuro solo nella loro casa, dove sono rimasti per mesi, e dove ora vogliono restare perché hanno paura di quello che c'è fuori. Altri, pur avendo lo stimolo e il desiderio di uscire, vengono sopraffatti dalla noia e dall'apatia, non riescono a riadattarsi. Con i bambini e i ragazzi che seguiamo siamo riusciti a fronteggiare e a gestire questi disturbi ma è un percorso lento e delicato. Ci vorrà tanto tempo, anche per tutti gli altri. Anche alla fine dell'emergenza sanitaria, che speriamo sia il più vicina possibile, questo rimarrà un vero e proprio disturbo post traumatico da stress».

Curare con la pet therapy
La paura, l'ansia, l'isolamento, la mancanza di sonno ma anche la rabbia. Sono tanti i disturbi con i quali hanno dovuto fare i conti i più piccoli ma anche le loro famiglie. Genitori che stanno subendo le conseguenze della pandemia due volte, su di loro e sui loro figli. È qui che entra in gioco il lavoro dei centri come Spazio Giò e degli esperti di Interventi Assistiti con gli animali.
«Perché – come spiega la dottoressa Iannarilli – le paure e le ansie vanno sempre condivise ma in un momento storico come questo è difficile trovare le persone con cui farlo. I genitori stanno subendo le fatiche dei loro figli e essendo provati anche loro dalle conseguenze del Covid hanno più difficoltà ad aiutarli.
La scuola, altro perno per la crescita dei ragazzi, è stata costretta ad abdicare alla Dad e, nonostante gli insegnanti abbiano fatto un lavoro straordinario, sono mancati proprio la condivisione, il contatto, l'empatia.
In questo quadro abbiamo potuto osservare quanto le terapie assistite con gli animali riescano a compensare queste mancanze. Danno ai bambini e ai ragazzi la possibilità di relazionarsi, di avere contatto diretto con qualcuno. Proprio il contatto e la relazione oggi sono elementi più importanti di prima, poichè venuti a mancare nella quotidianità.

E il pet gioca un ruolo fondamentale: l'animale ci accetta per quello che siamo e questo sentirsi accettati è fondamentale in questa fase poiché si ripercuote sull'autostima dei ragazzi. Per questo noi abbiamo voluto fortemente continuare ad operare con la pet therapy anche in zona rossa, anche quando tutto era chiuso, perché la salute psicofisica e il benessere dei più piccoli non potevano essere schiacciati sotto il peso della pandemia. E abbiamo visto i bambini, i ragazzi e i loro genitori tornare a sorridere, anche quando la strada era ancora tutta in salita, solo per un piccolo traguardo raggiunto».

In questa realtà i pazienti entrano in empatia con l'animale, diventa parte di loro, un amico di cui prendersi cura e lo portano con loro anche all'esterno: «La cosa che stiamo osservando –prosegue la dottoressa – è che questi bambini disegnano i loro pet anche a scuola, ne parlano a casa, Freud, Sbirulino, Biscotto e gli altri fanno ormai parte della loro vita e non è affatto un gioco».

Il lavoro di Spazio Giò non si esaurisce all'interno di quella piccola grande casa nel cuore di Frosinone che profuma d'amore, le dottoresse del centro hanno la piena consapevolezza di quanto sia importante fare rete con il territorio. È per questo che nell'ultimo anno, proprio nel bel mezzo della pandemia, il loro impegno le ha portate ad iniziare anche percorsi di ippoterapia, nel "Centro Ippico Alessandra" di Alatri. Il contatto con la natura, lo stare all'aria aperta sono stati un valore aggiunti.

«Ognuno di noi sente di avere un peso importante – conclude la dottoressa Iannarilli – Siamo stati messi tutti a dura prova ma la nostra grande forza sono i ragazzi e le loro famiglie. Non appena sarà possibile, vorremmo organizzare una grande festa al maneggio con tutti loro, con i nostri animali, con tutta la squadra che è diventata ormai una grande famiglia». Chiara Iannarilli, Veronica Iafrate, Silvia Segneri e tutti gli esperti di Spazio Giò offrono un servizio unico per la comunità. Un servizio che va al di là della loro esperienza professionale, perché in tutto quello che fanno, ogni singolo giorno, ci mettono il cuore.
È l'amore per quello che si fa il vero motore di Spazio Giò.