È durato meno del previsto il sogno dei candidati che si erano piazzati in posizione utile per l'assunzione nel concorso pubblico indetto in forma aggregata dalla Asl di Latina insieme a quelle di Frosinone, Viterbo e Roma 3 per 70 posti a tempo indeterminato di assistente amministrativo. Silvia Cavalli, il nuovo direttore generale della Asl di Latina (capofila del concorso), ha revocato ieri di proprio pugno la delibera con la quale nel giugno 2019 era stato bandito il concorso. Tutto annullato, tutto da rifare.

Il concorso, al quale avevano fatto domanda di partecipazione 2.906 candidati e che a partire dal 28 dicembre 2020 aveva visto l'espletamento di tutte e tre le prove d'esame previste nonché la predisposizione della graduatoria provvisoria con i nomi dei primi trecento classificati (mancava soltanto l'ultima prova in differita per alcuni candidati che non avevano potuto sostenerla perché contagiati dal Covid), aveva mostrato qualche crepa già all'indomani delle prime prove, quando un gruppo di candidati aveva denunciato in un esposto trasmesso alla Guardia di Finanza di Latina alcuni presunti vizi formali, a cominciare dall'inopportuna presenza di dipendenti Asl congiunti di candidati tra il personale incaricato del servizio di vigilanza durante le prove del concorso, fino a sostenere che le votazioni più alte della prima prova erano state ottenute da diversi candidati figli di dipendenti della Asl ed altri molto vicini a qualche scuderia politica locale.

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