Ruba la postepay alla baby sitter nel suo primo giorno di lavoro e fa shopping. Condannato a un anno e sei mesi di reclusione Roc co Compagnone, 41 anni, di Castro dei Volsci. I fatti contestati risalgono a gennaio del 2015. Assolto Pietro Fedele, 43 anni, che era fini to anche lui sotto accusa. Anche quest'ultimo è residente a Castro dei Volsci.

La ricostruzione

La vicenda risale a gennaio di sei anni, nel giorno in cui la donna, che ha denunciato quanto accadu to, inizia il suo lavoro come baby sitter a casa di Compagnone. La donna si accorge che qualcuno le ha rubato il portafoglio con all'interno la postapay. Va quindi a sporgere denuncia ai carabinieri. Iniziano subito tutti gli accerta menti del caso. La procura della Repubblica, subito investita dalla vicenda, scopre che qualcuno ha effettuato due prelevamenti da seicento euro, oltre ad altre spese, tanto da svuotarne il conto e man darlo addirittura in rosso. Tra le spese anche due rifornimenti di benzina. Proprio la "tappa" nel di stributore di carburante ha "incastrato" colui che è ritenuto responsabile di ricettazione e indebito utilizzo della carta di credito.

Una delle telecamere dei distributore, dove appunto è stato fatto il rifornimento di benzina con la postapay della baby sitter, ha ripreso la targa dell'auto. Auto che risultava essere intestata a Pietro Fedele che quella mattina, stando sempre a quanto ricostruito, ha fatto da autista, inconsapevole della vicenda, a Compagnone. Quest'ultimo con la carta della donna aveva fatta il rifornimento all'auto del quarantatreenne.
Entrambi finiti a processo. L'altro ie ri è arrivata la condanna a un anno e sei mesi per Compagnone, difeso dall'avvocato Francesco Dell'Aversano. Il difensore d'ufficio, subentrato nel corso del processo, ricorrerà ora in Appello. Assolto in vece "l'autista" Pietro Fedele, il suo avvocato Giampiero Vellucci è riuscito a dimostrare il fatto che il suo assistito fosse inconsapevole della sottrazione della postapay e del successivo utilizzo per il paga mento della benzina.