La pressione di marzo e aprile è stata fortissima.
Adesso va meglio, ma Pierpaola D'Alessandro, direttore generale della Asl di Frosinone, non allenta la concentrazione. Perché la luce in fondo al tunnel ancora non si vede. Da domani la Ciociaria torna in fascia gialla dopo qualcosa come cinquantasei giorni. Di rosso e di arancione. «Ma occorre cautela», spiega la D'Alessandro.

L'ora più buia e la reazione
Rileva la D'Alessandro: «A marzo e aprile siamo stati letteralmente assaliti dalle varianti. Devo dire che qualche mossa di chiusura maggiore ci ha aiutato moltissimo. Il picco è stato elevatissimo, inutile girarci intorno. Il numero di casi riconducibili alla variante brasiliana in provincia di Frosinone è stato maggiore che altrove». Poi aggiunge: «Le terapie intensive sono state sempre piene. E adesso dobbiamo fare i conti con una scia di decessi. Perché purtroppo ogni picco si chiude con una scia di decessi. L'unica notizia positiva è che in questa fase sta cominciando il calo. Ci sono meno ricoveri, meno casi positivi, meno pazienti in terapia intensiva».

Chiediamo alla D'Alessandro: adesso cominciano le riaperture, è preoccupata? Risponde: «Se ho timori? Beh, qualcuno sì. Ad essere sincera più di qualcuno.
Però mi rendo conto che si deve pur andare avanti e riprendere. Diciamo così: confido nelle persone. L'importante è non abbassare la guardia». Il grafico che pubblichiamo sull'andamento dei tassi standardizzati di incidenza ogni 10.000 abitanti, per settimana, fa capire molto bene quanto sia stata forte in provincia di Frosinone l'ondata alimentata dalle varianti. Nella settimana tra il 22 e il 28 aprile in provincia di Frosinone ci sono stati 1.124 casi, con un tasso di incidenza ogni 10.000 abitanti di 22.9. Nello stesso periodo in provincia di Roma quel tasso era di 20.3 (5.813 contagi), nel Lazio di 20.7 (12.414 casi). Nella settimana tra il 12 e il 18 aprile i nuovi contagi in Ciociaria sono stati 541 e il tasso di incidenza ogni 10.000 abitanti pari a 11.1. Nello stesso periodo in provincia di Roma tasso al 14.8 (4.186 contagi), nel Lazio a 14.2 (8.283 positivi). La situazione era cominciata a migliorare dal 29 marzo al 4 aprile: in provincia di Frosinone 873 casi (tasso di 17.9), in provincia di Roma 5.881 (20.6), nel Lazio 11.552 (19.7). Quindi la settimana compresa tra il 5 e l'11 aprile: in Ciociaria 687 casi (14), in provincia di Roma 4.380 (15.3), nel Lazio 8.883 (15.1). C'è poi uno studio sulla distribuzione dei casi secondo la variabile del cosiddetto "stato clinico". Il periodo preso in considerazione è molto lungo: va dal 1° agosto 2020 al 18 aprile 2021: gli attualmente positivi sono stati il 13,8%, i guariti l'84%, i decessi il 2,2%. Il che vuol dire che lagestione della malattia c'è stata, pur nella straordinarietà dei numeri assoluti della seconda e terza ondata, sia per quanto riguarda i contagi che i morti. Nei mesi di marzo e aprile la provincia di Frosinone ha dovuto fare i conti con un picco notevole. Il periodo peggiore dall'inizio della pandemia Adesso però la situazione della Ciociaria sul piano epidemiologico è migliore di tante altre realtà laziali. In particolare dal 18 aprile sono in netta discesa due parametri fondamentali: Rt (l'indice di trasmissibilità del virus) e incidenza di nuovi casi settimanali ogni 100.000 abitanti. Negli ultimi due mesi la contagiosità del virus è stata altissima in provincia di Frosinone. Argomenta Pierpaola D'Alessandro: «Il Covid ha circolato tantissimo. E va pure aggiunto che dopo oltre un anno di pandemia c'è anche una forte stanchezza: degli operatori sanitari, dei cittadini, di tutti. Va meglio, ma non dobbiamo distrarci».

La situazione
Nella giornata di ieri 80 nuovi casi su 1.734 tamponi effettuati. Il tasso di positività è del 4,6%. Ci sono anche128 negativizzati. Altri 6 decessi. Il bollettino della Regione Lazio ne riporta 7 perché una persona deceduta non è residente in provincia di Frosinone. Le vittime di ieri sono una donna di 64 anni di Villa Santa Lucia, un uomo di 76 anni di Vallecorsa, un uomo di 85 annidi Cervaro,un uomodi 73anni di Cassino, un uomo di 85 anni di Frosinone e un uomo di 88 anni di Torrice.
Ieri si sono registrati 9 nuovi contagi a Veroli, 7 a Cassino, 6 ad Esperia, 5 a Frosinone. Poi 4 in ognuno di questi Comuni: Alatri, Anagni, Ceccano, Cervaro, Vallecorsa. Quindi 3 in ciascuno dei seguenti centri: Ferentino, Fiuggi, Pontecorvo, Sgurgola. Proseguendo, 2 nuovi casi in questi Comuni: Morolo, Paliano, Piedimonte San Germano. Infine, 1 caso ciascuno ad Amaseno, Aquino, Arce, Boville Ernica, Castelliri, Castro dei Volsci, Ceprano, Collepardo, Pignataro Interamna, Ripi, San Vittore del Lazio, Sant'Andrea del Garigliano, Sant'Elia Fiumerapido, Santopadre, Sora.

L'andamento
Oggi si conclude la sessantesima settimana dall'inizio della pandemia in provincia di Frosinone. Il primo caso fu registrato il due marzo 2020. Da allora sono trascorsi 419 nuovi giorni. Questo il trend settimanale dei contagi: il diciannove aprile 44 casi, il venti 81, il ventuno 94, il ventidue 74, il ventitré 71, il ventiquattro 80. Per un totale di 444 nuovi contagi: una media di 74 ogni ventiquattro ore. Questo l'andamento delle ultime settimane: 192,57 nella cinquantaduesima, 226,71 nella cinquantatreesima, 247,7 nella cinquantaquattresima, 191,71 nella cinquantacinquesima, 149,29nella cinquantaseiesima, 125,85 nella cinquantasettesima, 96,42 nella cinquantottesima, 74,85 nella cinquantanovesima. Poi ci sono le medie mensili dei contagi:13,8 casi al giorno a marzo 2020, 7,63 ad aprile, 0,83 a maggio, 0,46 a giugno, 0,35 a luglio, 5,16 ad agosto, 7,43 a settembre, 113,8 a ottobre, 219,66 a novembre, 111,87 a dicembre, 101,42 a gennaio 2021, 125,92 a febbraio, 195,58 a marzo. Ad aprile 2.191 casi in ventiquattro giorni. Per una media di 91,2.
Sempre ad aprile 2022 i decessi sono stati 83 in ventiquattro giorni. Questo l'andamento completo: 25 decessi a marzo 2020, 23 ad aprile, 2 a maggio, 8 a giugno, poi 0 sia a luglio che ad agosto,1 a settembre, 9 ad ottobre. Quindi l'impennata: 100 a novembre, 98 a dicembre, 73 a gennaio 2021, 73 a febbraio, 100 a marzo, 83 ad aprile. Al numero totale vanno aggiunte 10 vittime. I decessi dall'inizio della pandemia sono stati 605. I contagiati 30.623. Poi c'è l'incidenza settimanale di nuovi casi ogni 100.000 abitanti. Dal 16 al 22 aprile i contagi sono stati 508. Con un'incidenza di 106,49, lontanissima dalla soglia di 250. Nello stesso periodo sono stati effettuati 13.693 tamponi. E ci sono stati 780 guariti. Somministrate 16.561 dosi di vaccino. I ricoverati in terapia intensiva sono stati 22. E la Asl, come sempre, comunica il numero dei bambini nati in settimana: 45.

Il fronte del vaccino
In provincia di Frosinone sono state somministrate 112.889 dosi di vaccino, mentre le persone che hanno completato l'intero percorso (due dosi) hanno superato quota 36.000. Il 7,3% della popolazione totale della Ciociaria. Le prenotazioni sono 84.931. Intanto dalla mezzanotte di martedì 27 aprile nel Lazio partiranno le prenotazioni per le persone con comorbidità (categoria 4) come da tabella 3 del piano nazionale vaccinale, delle classi di età 50-59 anni (nati tra il 1962 e il 1971).
Ieri mattina sono partite le prime somministrazioni con il vaccino monodose di Johnson&Johnson presso i due hub La Vela a Torvergata e l'outlet di Valmontone (modalità Drive in). Spiega l'assessore regionale alla sanità Alessio D'Amato: «In questo modo saliremo a 40.000 somministrazioni al giorno». Per i medici di famiglia è partita l'operazione "Recall": possono consultare sul sistema operativo la lista dei propri assistiti, che riporta la loro situazione vaccinale e se sono o meno prenotati. Sempre D'Amato: «Dopo i pronunciamenti di Ema sul vaccino Astrazeneca e di Fda sul vaccino mono dose Johnson&Johnson è opportuno che Aifa riveda le raccomandazioni sulle età.
Questo aspetto è di grandissima importanza per velocizzare la campagna vaccinale. Quali dati ha in più Aifa per non uniformarsi alle indicazioni di Ema e Fda e perché dobbiamo rallentare la campagna di vaccinazione con le limitazioni di età?».

La Green card
Da domani, per lo spostamento dei residenti di zone rosse e arancioni, e per altre necessità o situazioni, il nuovo decreto prevede la "certificazione verde". Per quanto riguarda i vaccinati sarà rilasciata dalla struttura o dall'esercente la professione sanitaria presso cui è stata eseguita la vaccinazione, in formato cartaceo o digitale ed avrà una validità di sei mesi a far data dal completamento del ciclo vaccinale. Nel documento sarà riportato anche il numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste. Per quanto riguarda i guariti dall'infezione da Covid 19 la certificazione verrà rilasciata, per chi è stato ricoverato, dalla struttura sanitaria di ricovero. Per tutti coloro che non hanno avuto il ricovero, la certificazione verrà rilasciata dai medici di medicina generale e dai pediatri. Anche questa certificazione ha una durata di sei mesi ma cessa di avere validità qualora, nel periodo di vigenza semestrale, l'interessato venga identificato come caso accertato positivo a Sars-Cov-2. Per chi ha eseguito il tampone molecolare o antigenico il certificato verrà rilasciato dalla struttura pubblica o privata o dalla farmacia o dal medico presso cui ha eseguito il test. La durata di quest'ultimo certificato è di 48 ore. Rileva la Asl: «Scoraggiata qualsiasi forma di falsificazione: si rischia anche il carcere».