Prosciolto perché il fatto non sussiste. Ieri mattina nel tribunale per i minorenni di Roma il procedimento che ha visto sotto accusa nel 2019 un ventenne di Ferentino, all'epoca dei fatti ancora diciassettenne, nei confronti di un suo amico, già grande di lui di un anno. Tutto sarebbe scaturito dopo un litigio per una ragazza. I fatti contestati risalgono a gennaio di due anni fa, davanti al palazzetto dello Sport a Pontegrande, dove si stava svolgendo una partita di basket.

La ricostruzione
Stando a quanto ricostruito i due giovani dalle parole sono passati ai fatti. Nessuno ha assistito alla scena, quindi non è stato possibile ascoltare testimoni. I due si sono presi a pugni. Il ventenne, sempre stando alle accuse, ha colpito l'amico con due pugni ferendolo al sopracciglio, ricevendo altrettanti colpi allo stomaco, riportando lesioni ed escoriazioni alle scapole. Entrambi fecero ricorso alle cure dei dottori. Dopo il litigio il ventenne, anche per evitare che la situazione potesse degenerare, ha deciso di andare via. Diversamente però, sempre stando alle accuse, ha fatto il ventunenne.

Ha contattato il padre, il fratello e alcuni amici e ha raggiunto con loro l'abitazione del ferentinate, minacciando e aggredendo verbalmente la madre. Una volta rientrato a casa, il ventenne è stato stretto al muro con un braccio dal papà del suo amico. Nonostante quanto accaduto il ventenne non ha mai portato rancore e, come ha dichiarato anche al giudice, ha tentato una conciliazione pronto anche a scusarsi. Conciliazione che però non è stata accolta dall'ormai ex amico. Ieri la decisione del giudice del tribunale per i minorenni di Roma che ha prosciolto il ragazzo, difeso dagli avvocati Eliseo e Domenico De Francesco, con la formula "perché il fatto non sussiste".