Ogni giorno, purtroppo, nonostante le restrizioni ed il piano nazionale delle vaccinazioni in corso, ancora si contano centinaia di decessi e migliaia di contagi da Covid 19. Siamo nel pieno di un'emergenza sanitaria e sociale destinata a lasciare pesanti strascichi anche sulla psiche umana. La domanda è: fino a che punto? Con quali ricadute sociali? Di questo abbiamo parlato con lo specialista Luca Coladarci, psicologo e psicoterapeuta.

Dottore, quale futuro ci attende dal punto di vista che le compete?
«L'emergenza Covid è anche e soprattutto emergenza psicologica. Dal marzo 2020 l'intero pianeta sta attraversando una delle fasi più impegnative e difficili della storia dell'umanità sul piano sanitario e sociale a causa del virus. Gli scenari che prima noi occidentali eravamo abituati a leggere soltanto sui libri di storia, come le pandemie di peste, colera oppure la spagnola agli inizi del 1900, oggi si sono drammaticamente materializzati davanti ai nostri occhi e riguardano tutti in prima persona. Siamo immersi in una pandemia mondiale che verrà ricordata da quanti in futuro andranno ad analizzare questo difficilissimo momento storico. Ai miei occhi, uno degli aspetti più importanti è costituito dal fatto che il Covid-19, in un modo o in un altro, sta interessando tutte le fasce d'età, perfino i bambini in età pre-scolare a causa della chiusura degli asili nido. Lo stesso dicasi per quelli in età scolare costretti alla didattica a distanza. Il fatto poi che quasi tutti siano risultati asintomatici è certamente un aspetto molto positivo. Dobbiamo però chiederci: tutto questo quali conseguenze lascerà in loro che sono gli occhi del nostro futuro? E ai loro genitori, anche se asintomatici?».

Ce lo dica lei...
«La forte ansia e la preoccupazione sono vissuti psicologici sempre presenti in situazioni del genere. I bambini in età scolare, con l'emergenza Covid, vengono privati, in un modo o nell'altro, dei fondamentali aspetti psico-socio-relazionali tipici della loro età, sostituiti purtroppo ma doverosamente dalla più fredda" e distaccata didattica a distanza). Per quanto riguarda gli adolescenti è piuttosto evidente come la loro tendenziale e naturale propensione all'azione esterna e alla "ribellione", tipiche di questa fase esistenziale, poco si adattino alla chiusura e alla rigidità che le restrizioni contenute nei vari Dpcm comportano».

Negli adulti invece?
«Per loro è piuttosto naturale che le varie dimensioni dell'esistenza tipica di questa fase di età nella realizzazione di se stessi sia a livello individuale, familiare, affettivo e lavorativo, trovino nell'emergenza Covid un grosso ostacolo. Al riguardo è scontato prevedere gli effetti deleteri e le ricadute che le limitazioni o le chiusure, ad esempio quelle definitive delle varie attività commerciali, alberghi, edicole, bar, negozi ed altro possano avere sulle psiche degli operatori economici o dei semplici dipendenti».

E quali conseguenze state certificando sulle persone anziane?
«Segnati dalle numerosissime vittime che si sono susseguite nel corso dei mesi, si palesa in loro un vissuto psichico ancora più denso e pregno di significato nei confronti della morte. Il quadro che se ne ricava è di un'emergenza sanitaria che tocca tutti, profondamente e in ogni fascia di età».

Quale può essere, allora, una risposta, o perlomeno un atteggiamento mentale corretto, per affrontare al meglio una situazione così delicata e difficile?
«Rispondere a questa domanda è estremamente difficile visti i tantissimi risvolti psicologici, economici e sociali che entrano in gioco nella "dimensione covid". A livello generale credo che possa essere quanto mai utile e salutare per tutti rispondere all'emergenza attuando un caldo, forte e genuino "Noi"».

Ci fa capire meglio?
«Abbandonare o quantomeno limitare una visione di se stessi e delle relazioni umane dove predomina l'Io, a favore di un Noi, che possa contemplare maggiormente un dare e un ricevere amore, affetto, empatia, solidarietà e vicinanza umana. Un Noi che riesca a farci attivare le nostre dimensioni più umane e più solidali nei confronti degli altri, lasciando al contempo che il calore e l'amore delle altre persone che ruotano attorno a noi possano "riscaldare" la nostra esistenza e aiutarci a superare questo difficilissimo momento storico».

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