Se c'è una speranza di riunire due territori storicamente "fratelli" risiede nel collegamento ferroviario Gaeta-Cassino. Per molti un'araba fenice che risorge di tanto in tanto per poi essere di nuovo sotterrata. Ma per la vasta squadra giunta in campo in questo 2021 di crisi nera è più di una speranza. Per diversi aspetti. C'è già una base di partenza, solida, finanziata e in dirittura d'arrivo: la stazione Formia-Gaeta.

E c'è anche il "treno" del Recovery Plan che è l'unico capace di agganciare questo progetto e portarlo sui binari finanziamenti utili a costruire altri... binari.
Ci sono quattro regioni interessante, tutte svantaggiate, che rientrano nella politica ministeriale della Coesione e del Mezzogiorno. E ci sono studi-pilota dell'università. È più di qualcosa sul piatto, è già un paniere abbastanza ricco per vedere riuniti sotto le stesse insegne territori del basso Lazio che hanno sempre camminato insieme, figli di una storia comune per secoli e di interazioni naturali.
Ecco allora che il tavolo tecnico che si è formato per giocarsi questa carta del futuro rappresenta anche un ritorno al passato!

Ma al di là del livello simbiotico del basso Lazio e dell'alto casertano, in ballo c'è l'intero centro Italia con uno sguardo ai Balcani. Perché il "pezzo mancante" del puzzle, il collegamento ferroviario Gaeta-Cassino andrebbe a congiungere Tirreno e Adriatico, con "irradiazioni" verso la Campania, il Molise e l'Abruzzo. Senza dimenticare il casello autostradale della città martire che la colloca al centro del tratto Roma-Napoli e la vastità del polo industriale cassinate.
Ecco allora che Salvatore Forte, presidente del consorzio del sud Pontino, una vita dedicata alla crescita dell'area, schematizza il progetto e le sue opportunità.

Il progetto
Tutto parte dal recupero del tratciato Formia-Gaeta, un percorso ferroviario di proprietà del Consorzio industriale del sud Pontino che, in questo momento, vede l'investimento di 10 milioni di euro, grazie al Cipe, «con il completamento della tratta Formia-Gaeta e l'arrivo del termine nella vecchia stazione di Gaeta, all'altezza della spiaggia di Serapo.
Questo progetto viene arricchito anche da una variante da ultimo miglio ferroviario, un tronchino che collegherà il porto commerciale e crocieristico di Gaeta con la linea intermodale consortile, la linea ferroviaria stessa.
Quest'ultima, a Formia, può entrare sulla linea nazionale, attraverso uno scambio perché la tratta utilizza il materiale rotabile, i binari della nazionale.
Sono compatibili e, in questo caso, si può raggiungere la linea Roma-Napoli.

In buona sostanza, questa linea nazionale a un certo punto attraversando Formia, la nazionale di Formia e anche quella di Minturno, arriva a un punto preciso, il più vicino per tagliare verso Cassino.
In effetti questa ferrovia Tirreno-Adriatico, da Cassino verso Termoli o da Cassino verso Vasto già esiste. Manca il collegamento tra l'area Golfo e la città martire».
E così, come quando si realizza una strada, bisogna tracciare una retta e si crea il percorso mancante, tra l'altro già studiato.

«La vera questione da superare è dimostrare agli organismi istituzionali superiori, in termini di costi e benefici, la fattibilità dell'opera, non solo sotto il profilo sociale ma anche sotto quello espressamente economico.
Questo vuol dire che non saranno sufficienti soltanto i passeggeri e, quindi, maggiore sicurezza per il traffico delle persone ma sarà necessario affiancare allo studio la movimentazione delle merci da e verso il porto, considerando anche la presenza su Cassino del nodo autostradale, di quello ferroviario dell'alta velocità e anche con la fattibile riattivazione dello scalo aeroportuale di Aquino».

Sistema logistico intermodale
Quindi un sistema logistico intermodale «che consentirà - continua Salvatore Forte - lo sviluppo della aree produttive industriali interne non solo del basso lazio ma anche dell'alta Campania, del Molise e dell'Abruzzo.
Un asse di mobilità che è tra l'altro volano di sviluppo socio-economico verso il Mediterraneo e verso la rotta dei Balcani.
La tratta Gaeta-Termoli o Gaeta-Vasto è il tratto più breve da percorrere per raggiungere le sponde dei due mari Tirreno e Adriatico».

Le altre regioni
Ma è necessario anche coinvolgere in quest'opera «le regioni della Campania, del Molise e dell'Abruzzo, tutte "svantaggiate" rientranti nella politica ministeriale della Coesione e del Mezzogiorno. Con un progetto sinergico, combinato con tutte le realtà industriali dei consorzi del Lazio, della Campania, del Molise e dell'Abruzzo si potrà riuscire a dimostrare, non solo l'importanza dell'opera a livello comprensoriale, ma anche e soprattutto livello nazionale.
I territori devono restare coesi, bene hanno fatto i sindaci del nostro bacino Cassino, Gaeta, Minturno e Formia ad avviare un dialogo unitamente ai consorzi industriali del sud Pontino e del Cosilam con realtà delle altre regioni, e con il Cise, organismo che attraverso il presidente, l'avvocato Giosy Romano, anche presidente dell'area industriale della provincia di Napoli ha testimoniato - all'incontro tenuto a Gaeta - l'interdipendenza della nostra progettualità con le linee di sviluppo tracciate a livello nazionale dal Governo e dal ministero della Coesione territoriale del Sud».

Il ruolo dell'Unicas
Un ruolo importante è anche quello assegnato all'Università di Cassino e del Lazio meridionale, «anche in forza di uno studio preliminare che è stato redatto, a suo tempo, proprio da Vincenzo Formisano da direttore del dipartimento economico. Già abbiamo questa base, ora va integrata con ulteriori studi. Utilizzeremo tutti gli strumenti tecnici che ci consentiranno di portare il risultato, allargando anche a università di altri territori con un principio di condivisione e di sviluppo organico e unitario, così come i progetti trans-nazionale necessitano».
Il 26 al tavolo sarà confermato il comitato istituzionale, la cabina di regia che porterà avanti l'iniziativa che si concretizzerà pure con l'ausilio dei tecnici dell'università. «Si andrà a inquadrare l'ipotesi di tracciato unitamente a quello che sarà l'approfondimento socio-economico-finanziario dell'iniziativa».

E il 28 aprile si presenteranno studi e linee guida al ministero. Sarà uno dei macro progetti di area sotto la lente del dicastero. «La forza del progetto è data dal prossimo completamento dei lavori portuali a Gaeta, dal prossimo completamento della tratta ferroviaria Formia-Gaeta come un'altra cosa importante è lo stato avanzato dei lavori di bonifica di tutta l'area retro portuale. Si renderanno disponibili per lo sviluppo di attività connesse e collegate alla intermodalità e alla logistica e a tutti i servizi di trasporto e movimentazione portuale. Opere che interesseranno migliaia di lavoratori e che potranno segnare il cambiamento in positivo di una realtà imprenditoriale che guarda con ottimismo al futuro».