Il Consorzio "Valle del Liri" è in dirittura d'arrivo rispetto alla fine del commissariamento. Una notizia che giunge dalla Pisana e che risponde anche alle proteste dei consorziati sulle bollette di questi giorni. A rassicurare tutti è Albino Ruberti, capo di Gabinetto della Regione Lazio.

Qual è la situazione attuale del Consorzio "Valle del Liri"?
«I Consorzi - spiega - sono fondamentali per la sicurezza e la salvaguardia del territorio. Nel 2016 è stato necessario procedere al commissariamento del Consorzio di Bonifica Valle del Liri per arginare e risolvere il grave dissesto economico in cui versava. L'attuale gestione commissariale ha attivato una serie di iniziative tese al ripianamento del debito consolidato e al riequilibrio strutturale dei conti.

Un'attività che era già iniziata nel 2019 con l'insedia mento commissariale e i cui risultati si sono concretizzati in larga parte nel corso del 2020: grazie al lavoro svolto dalla Commissaria straordinaria Stefania Ruffo la situazione finanziaria patrimoniale dell'Ente è nettamente migliorata: nel 2018, infatti, si registrava un disavanzo di quasi 19,5 milioni di euro, per passare ai 6,7 milioni nel 2019 fino ad arrivare ai 4,9 nel 2020. Il radicale miglioramento della situazione economico-finanziaria ha consentito al Consorzio di poter ottenere dalla Regione l'anticipazione di liquidità per il ripianamento dei debiti elettrici (situazione comune a tutti i consorzi del Lazio con rilevanti costi energetici) così come il mutuo con l'Istituto Tesoriere per l'estinzione dei debiti da contenziosi. Ha consentito, inoltre, di stipulare con la società di riscossione dei tributi un'apposita convenzione che permette al Consorzio di acquisire, in caso di necessità, anticipazioni sui ruoli di contribuenza».

E su attività e interventi manutentivi messi in campo?
«L'attività svolta dal Consorzio è davvero significativa.
L'Ente assicura l'esecuzione periodica di specifiche opere manutentive previste dal Piano di Gestione annuale che individua le azioni da mettere in campo e, tenendo conto delle priorità rilevate nell'ambi to del monitoraggio costante dei corsi d'acqua, le trasferisce in un'apposita programmazione mensile. Provvede nello specifico alla rimozione del materiale depositatosi nel corso delle piene; si occupa di rimuovere la vegetazione che ostacola lo scorrimento dell'acqua o che rende difficoltosa la fruizione delle piste arginali; esegue interventi di rispristino degli argini e delle opere di difesa idraulica. L'Ente si occupa del monitoraggio sistematico delle situazioni particolarmente critiche nonché del recupero di finanziamenti utili alla realizzazione delle opere.

Grazie a questa attività, il Consorzio ha ottenuto di recente il finanziamento di importanti interventi inimmaginabili fino a qualche anno fa a causa della grave situazione finanziaria che pendeva sulla precedente gestione. Con il risanamento del debito è aumentata anche la credibilità dell'Ente permettendo così l'ac cesso ai Fondi Ue attraverso i quali è stato possibile intervenire sull'impiantistica. Nell'ambito del Por Fesr 2014-2020 sono stati elaborati dei progetti con il supporto della Regione Lazio che hanno consentito due importanti progetti di efficientamento energetico: quello della centrale di sollevamento via Appia a servizio degli impianti irrigui Destra Gari e sinistra Gari nel Comune di Cassino (con circa 58.000 euro) e quello della centrale di sollevamento San Nicola a servizio dell'impianto irriguo Destra Gari sempre a Cassino (con oltre 542.000 euro).

Inoltre, il Ministero delle Politiche Agricole ha finanziato con circa 8 milioni l'installazione degli strumenti di misura dei volumi erogati negli impianti irrigui Destra Gari per l'ottimizzazione dell'utilizzo della risorsa idrica con conseguente diminuzione dei costi energetici.
Si tratta di interventi fondamentali che, attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie, permetteranno in futuro di abbattere sensibilmente i costi energetici, con evidenti ripercussioni positive sulla bolletta dei consorziati».

E nell'area di Cassino?
«Mettere in sicurezza il tratto spondale del Rio Pioppeto in località Santa Brigida con un investimento di 160.000 euro dal Fondo di solidarietà Ue e per la cui cantierizzazione si sta predisponendo l'apposito progetto esecutivo. Sempre relativamente al cedimento della sponda del rio Pioppeto, altri 170.000 euro sono destinati al tratto che ricade nel Comune di Pignataro.
Ancora, circa un milione è destinato alla sistemazione idraulica del Torrente Mollarino in località Pisciavini nei comuni di Atina, Villa Latina e Picinisco; circa 180.000 euro per la messa in sicurezza della vasca di carico dell'impianto irriguo "Cassino-Sant'Elia"; 200.000 per interventi di idraulica urgenti sui corsi d'acqua e i canali di bonifica danneggiati dagli eventi alluvionali dello scorso giugno.

Solo dall'inizio del 2021, oltre agli interventi già descritti di efficientamento, sono previsti: un milione di euro per la manutenzione idraulica del corso d'acqua del Fosso Acqua Candida a Cervaro; 200.000 euro per la messa in sicurezza di un tratto spondale e del fondo alveo del Rio Cancello nel Comune di Atina in località Capo di China; 120.000 euro per la messa in sicurezza di un tratto della sponda sinistra del Torrente Mollarino a Villa Latina e altri 120.000 per un tratto di sponda del Rio Mandrinello a Villa S. Lucia.

Ma l'argomento caldo, al momento è quello delle tariffe sui consumi in bolletta che lamentano i proprietari dei terreni agricoli. Su questo, risponde: «Sulla tariffa irrigua a cui si fa riferimento, l'aumento di cui si è parlato in questi giorni riguarda non, come erroneamente è stato percepito, la quota variabile della tariffa, vale a dire quella relativa all'effettivo utilizzo dell'acqua, la quale è rimasta invariata nella misura concordata nel febbraio 2020 con le Associazioni degli agricoltori al fine di adeguare la tariffazione irrigua a quella degli altri consorzi del Lazio. Si parla bensì della "quota fissa" che è commisurata al miglioramento fondiario che deriva dalla potenziale irrigazione del fondo.

Si tratta di un aumento di 5 euro (da 65 a 70 euro) della quota fissa della tariffazione irrigua che si è resa necessaria per la copertura dei costi di manutenzione straordinaria delle centrali di pompaggio le cui apparecchiature sono ormai antiquate e in parte da sostituire, sempre nell'ottica di garantire l'efficienza del servizio irriguo alle numerose aziende agricole del comprensorio».

E sul malcontento, aggiunge: «Prima che si intervenisse con il commissariamento del Consorzio di bonifica, la gestione era affidata alle amministrazioni comunali che, in questi anni, hanno visto ridurre drasticamente la propria capacità decisionale e di intervento. La decisione di nominare un Commissario straordinario è stata dettata dalle gravi criticità riscontrate nella precedente amministrazione dell'Ente che hanno dato vita a quella preoccupante situazione debitoria e a una serie di inefficienze che gravavano sui consorziati. Per questo, è importante ora non alimentare sterili polemiche e lasciare che la Commissaria sia messa nelle condizioni di poter continuare a lavorare. Come Regione ci auguriamo che presto il Consorzio possa uscire dal commissariamento e si possa proseguire sul percorso tracciato con una gestione, rispetto al passato, più efficiente e virtuosa dell'Ente».