L'operazione era stata ribattezzata Uti dominus. Il gruppo smantellato dalla squadra mobile di Frosinone nel luglio del 2020 era accusato di essere il re incontrastato della prostituzione nell'asse attrezzato.
In tale ambito era maturato il tentato omicidio di colui che, per gli investigatori diretti dal commissario capo Flavio Genovesi e coordinati dal sostituto procuratore Samuel Amari, era leader dell'associazione, Aljbion Abazovksi, 29anni, macedone. Ieri sono arrivate le condanne in primo grado pronunciate, con il rito abbreviato, dal gup Antonello Bracaglia Morante. Il gup ha inflitto 8 anni di pena, a Julian Maloku, 39 anni, albanese, accusato del tentato omicidio di "Albi" come pure di agevolazione della prostituzione, di porto abusivo e ricettazione della pistola, rubata la sera prima in una casa di Ceccano.

Il giudice gli ha riconosciuto le attenuanti generiche prevalenti sull'aggravante dei motivi futilie abbiettie sullarecidiva. Il tentato omicidio avvenne in una piazzola di fronte all'ingresso del casello autostradale di Frosinone il 9 dicembre 2019. Abazovski, mentre era in auto a parlare con Maloku venne colpito da questi con un colpo di pistola alla testa. Il ferito miracolosamente è scampato alla morte dopo esser rimasto a lungo in ospedale. In base al capo d'imputazione il tentato omicidio è stato compiuto «per questioni relative alla spartizione e allo sfruttamento del territorio destinato all'attività di prostituzione, nonché alla gestione e alla collocazione delle "proprie" ragazze».

Lo sconto di pena per Maloku è legato anche al fatto di essersi la notte stessa del ferimento recato in questura per essere a lungo interrogato e di aver fatto ritrovare l'arma. I suoi difensori gli avvocati Giampiero Vellucci e Riccardo Masecchia hanno commentato così: «siamo soddisfatti perché riteniamo la pena, che può sembrare mite, equa. È stata ottenuta alla luce della concessione delle circostanze attenuanti generiche prevalenti su tutte le aggravanti e della scelta del rito. Ragione per la quale non escludiamo di rinunciare all'appello». Nel corso delle arringhe la difesa aveva posto l'attenzione sugli atti intimidatori subiti dallo sparatore e dalla sua compagna, che si prostituiva sull'asse attrezzato e il cui spostamento in una zona meno redditizia aveva incrinato i rapporti.

Il gup ha condannato il ferito, "Albi" Abazovski, accusato di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione sull'area Asi, tra Frosinone e Ferentino. Questi è accusato di aver «acquistato le postazioni destinate al meretricio dal precedente gestore». E per tali postazioni le ragazze erano costrette a pagare l'affitto. Il gruppo guidato da Abazovski avrebbe provveduto alla «riscossione dei canoni mensili versati per l'occupazione delle singole postazioni, nonché al violento allontanamento delle ragazze non preliminarmente autorizzate a stazionare in zone (e non in regola con i pagamenti)». Per lui la condanna è a 5 anni e 4 mesi e a 20.000 euro di multa.
Condannati glialtri componenti del gruppo di Albi. Hanno avuto 4 anni e 4 mesi e 14.000 euro di multa l'albanese Klodian Mazari, 30 anni; 4 anni e 2 mesi e 14.000 euro di multa il fratello di Albi, Egzon Abazovski, 22; 3 anni e 4 mesi e 13.000 euro di multa la moglie di Albi, la trentenne Melvljana Abazovska. Quindi pene più basse per Cristina Prohor, 27, condannata a 1 anno e 4 mesi, pena sospesa e revoca dell'obbligo di dimora; Klodian Cami, 29, a 3 anni e 3.000 euro di multa.

Maloku è stato condannato al risarcimento del danno in favore di Abazovski da liquidarsi in sede civile. Disposta una provvisionale immediatamente esecutiva di 50.000 euro. A giudizio Riza Toskallaraj, albanese, 35, per aver agevolato la prostituzione di una ragazza. Nell'ambito dell'inchiesta è confluito un procedimento per spaccio di droga tra Frosinone, Castro dei Volsci e Ceprano, a carico di Claudio Arduini, 54, Alfio Pandozzi, 52, Italo Bronzetti, 50, tutti di Frosinone e a Giorgio Barbieri, 52, di Castro, nonché ad Albi, Egzon e Mevljana più Mazari, Alessio Longobardi, 25, Vincenzo Licciardello, 32, Simona Falena, 21, tutti di Ceprano. Unica assolta perché il fatto non sussiste Falena, difesa dall'avvocato Nicola Ottaviani, Longobardi, difeso dall'avvocato Rocco Patriarca, ha patteggiato a 1 anno e 10 mesi, Pandozzi a 3 anni e mezzo. Arduini, Bronzetti e Licciardello sono andati a giudizio, al 6 luglio. Nel collegio difensivo anche gli avvocati Alberto Patarini, Marco Maietta, Andrea Dini e Paola Fedele.