La riapertura delle scuole del primo ciclo (asili, elementari e medie) per soli due giorni, per poi richiuderle per le vacanze pasquali, è una scelta che non convince la stragrande maggioranza dei sindaci della provincia di Frosinone, diversi dei quali si sono già attrezzati con ordinanze di chiusura delle scuole di propria competenza per il 30 e per il 31 marzo. La motivazione? La situazione sanitaria è sì migliorata, ma il virus circola ancora molto e movimentare tante persone, quando la raccomandazione generale, poi, è ancora quella di stare in casa il più possibile e di limitare allo stretto necessario le occasioni di potenziale contatto, appare ai più un azzardo. Anche ai tanti genitori dei bambini che sui social si sono scatenati con commenti di forte critica nei confronti della decisione della Regione Lazio.

Tra i sindaci, ancora una volta è quello del capoluogo Ottaviani a guidare la protesta, invitando anche a una sorta di "disobbedienza civile": «Il Governo ha annunciato il passaggio della regione Lazio dalla zona rossa a quella arancione, con decorrenza a partire da martedì 30 marzo. Ciò comporterà la riapertura delle scuole, che martedì e mercoledì ospiteranno la didattica in presenza per scuole dell'infanzia, scuole elementari e scuole medie e per il 50% per le superiori.Intutto, dunque,lescuole usufruiranno di due giorni di apertura, comprensivi di una sanificazione prima del suono della campanella e di un'altra sanificazione a distanza di poche ore, ad aule vuote, prima dello stop imposto dalle festività pasquali che, da calendario scolastico, sono previste dal 1º al 6 aprile. I dati appena menzionati fanno comprendere, da soli, come riaprire le scuole per appena due giorni, nelle attuali condizioni di diffusione del virus e delle varianti, particolarmente aggressive, soprattutto dopo che era stato adottato il criterio della prudenza con la didattica a distanza, significhi produrre terreno fertile per l'avanzata del virus.

Senza contare che proprio durante le imminenti festività pasquali è facile prevedere un incremento di contatti tra quegli stessi alunni e i loro nonni o genitori, con effetti potenzialmente dannosi a carico dell'indice Rt, che saranno visibili solo nei giorni successivi. Per questi motivi, ritengo inopportuna la riapertura per soli due giorni delle scuole del territorio: credo che le prioritàperi cittadini e le famiglie di Frosinone siano altre, come, ad esempio, la possibilità di un deciso incremento dei numeri della campagna vaccinale. Dal punto di vista strettamente normativo, non è possibile, per un sindaco, adottare un provvedimento per decidere, in modo autonomo, la chiusura dei plessi scolastici, opponendosi quindi, di fatto, alle misure contenute in un atto formale del Governo. A chi ha delle perplessità sul punto, "consiglierei" di dare una letta all'articolo 54, numero 4, del Tuel.

Da sindaco, però, e soprattutto, da persona munita di normale buon senso, sento il dovere, questa volta, di "sconsigliare" alle famiglie di far riprendere la didattica in presenza ai propri figli per poche ore, prima della pausa pasquale, poiché i potenziali pericoli sarebbero di gran lunga superiori rispetto agli elementi di vantaggio. Viceversa, usufruendo di un ulteriore periodo per ridurre le criticità note a tutti, potenziando i mezzi di contrasto alla diffusione del virus, sarà possibile riprendere, in condizioni di maggiore sicurezza, dopo Pasqua, la didattica in presenza, senza doverla interrompere successivamente, dandole continuità fino al termine dell'anno scolastico». Molto critico anche il sindaco di Ceccano, Roberto Caligiore: «Abbiamo appreso che da martedì il Lazio, dopo due settimane in zona rossa e ben tre per noi della provincia di Frosinone, tornerà in zona arancione scrive il primo cittadino in una nota ufficiale - Tutti vogliamo far tornare gli studenti a scuola il prima possibile, per riprendere la didattica in presenza, in condizioni di effettiva sicurezza. La stessa Asl, nella persona del Direttore Generale, Pierpaola D'Alessandro, che ringrazio, oggi (ieri, ndc) insieme al solito bollettino dei contagi, ciha allegato una lettera in cui esorta noi sindaci a "cercare di tenere alta la guardia con una comunicazione unitaria e determinata sui territori. La pressione sanitaria è molto seria. L'età media dei contagi si è notevolmente abbassata e interi nuclei familiari sono ricoverati presso le strutture ospedaliere. Siamo ancora lontani da una situazione di normalità negli ospedali e non solo a causa dell'emergenza Covid".

"Siamo alle solite – attacca Caligiore. La superficialità del Governo unita alle distrazioni del Presidente della Regione Zingaretti, ci mettono di nuovo nella condizione di dover tutelare la nostra comunitàcon atti di cui ci dobbiamo assumere la responsabilità. A Ceccano dal 1º marzo, dove si contavano 83 contagiati, siamo passati in 20 giorni a 165 in isolamento domiciliare, con un aumento del 100%; negli ultimi sei giorni la curva sta leggermente scendendo, quindi che senso ha riaprire per le scuole due giorni rischiando di mandare in frantumi gli enormi sacrifici fatti fino a oggi? Non credo che la soluzione sia di chiedere alle famiglie di non mandare i figli a scuola, ma per noi sindaci, anche considerando la "riflessione" inviataci dalla Asl, sia quella di emettere un'ordinanza per far rientrare i ragazzi a scuola direttamente martedì 6 aprile. Ecco perché lunedì pubblicherò questo atto - annuncia il sindaco - in attesa che Zingaretti o il Governo capiscano, che anche se in zona arancione, sarebbe meglio non riaprire per due giorni e continuare con la Dad, senza mettere a rischio inutilmente la nostra comunità».

Intanto, il sindaco di Fiuggi, Alioska Baccarini, ha già emanato l'ordinanza che tiene chiuse le scuole martedì e mercoledì prossimi, così come i primi cittadini di Ceprano, San Giovanni Incarico, Pastena, Alvito, San Donato Valcomino, Settefrati. Stando alle intenzioni dichiarate, dovrebbero seguire nelle prossime ore Veroli, Patrica, Pontecorvo, Sora, Isola del Liri, Anagni, Alatri, Arpino ma l'elenco sembra destinato ad allungarsi. «Noi dirigenti scolastici ci ha detto Gianni Guglielmi che guida il Comprensivo 4 di Frosinone non abbiamo margini di manovra: martedì e mercoledì le nostre scuole riapriranno con la didattica in presenza al 100%. La Dad può essere adottata solo nei casi previsti dalla normativa». E se venisse chiesta dai rappresentanti dei genitori? «La richiesta sarebbe irricevibile proprio perché fuori dalla casistica tipizzata».
Tuttavia, la scenario che sembra profilarsi, nei comuni dove le scuole rimarranno aperte, è quella di un'assenza di massa. Cosa accadrà per il rientro dopo Pasqua? «Chi si assenterà per motivi di salute dovrà portare un certificato medico, chi per motivi di famiglia un'autocertificazione firmata dai genitori in cui si attesta che non ci sono problemi di natura sanitaria» conclude Guglielmi.

«La riapertura è un buon segno ha detto Mario Luciani presidente di Anp Frosinone ma ha un valore più simbolico che sostanziale per la didattica. Fare altri due giorni di Dad non credo avrebbe sconvolto le esistenze di genitori e alunni». Dal 7 aprile, poi, secondo l'ordinanza di Zingaretti, si tornerà in presenza anche alle superiori con percentuali dal 50 fino al 75%. «Ma i problemi "storici" sono rimasti tutti sul tappeto. Qualche progresso è stato fatto sui trasporti, ma nulla di risolutivo» ha concluso Luciani. Anche Camilla Volante, rappresentante degli studenti, ha confermato le difficoltà e ha aggiunto: «All'Usr abbiamo chiesto anche chiarezza su esami di maturità e classi pollaio per il prossimo anno perché ci sono troppe questioni irrisolte».